Roberto Giardina, ItaliaOggi 21/6/2012, 21 giugno 2012
I tedeschi non sono tanto virtuosi – Pasolini denunciò la scomparsa delle lucciole, sterminate dall’inquinamento
I tedeschi non sono tanto virtuosi – Pasolini denunciò la scomparsa delle lucciole, sterminate dall’inquinamento. Io denuncio la scomparsa delle formiche teutoniche, invidiate o derise, dipende, dalle cicale italiche. Lavoratori tedeschi puntuali, affidabili, diligenti? Lo pensano tutti all’estero. Gli europei sono concordi nel giudicare i tedeschi i più laboriosi. Secondo un recente sondaggio, condotto tra otto paesi (oltre Germania e Italia, Polonia, Repubblica Ceca, Grecia, Gran Bretagna, Francia, Spagna), tutti mettono al primo posto la mitica Deutschland, anche i tedeschi lo pensano di se stessi. E identico risultato si ottiene alla domanda quale sia il paese meno corrotto: tutti e otto votano la patria di Angela. Contro i pregiudizi non c’è nulla da fare. La cattiva Arbeitsmoral, la morale del lavoro, sta diventando invece una piaga nazionale. Quando la Germania era in crisi, la percentuale di assenteismo era scesa al minimo, per paura di perdere il posto. Oggi che il paese ha ripreso a marciare, e i posti vacanti sono oltre 1 milione, i dipendenti sia pubblici sia privati ritornano pigri e assenteisti. Licenziare? Non è facile, non basta mancare un giorno per ricevere la lettera di licenziamento. Come sul campo di calcio, prima il datore di lavoro deve sventolare il cartellino giallo. Al secondo sbaglio, ecco il cartellino rosso. I tedeschi sono nel gruppo di testa in quanto ad assenteismo: al quinto posto, con una media di 1,83 giorni di assenza ingiustificata a testa, appena dietro di noi, con 2,20 giorni. Al primo posto ci sono gli indiani, seguiti dagli svedesi e dagli americani. Non è un fenomeno recente. «Wer arbeitet, ist der Dumme», stupido chi lavora, è un titolo in copertina di Der Spiegel, ma risale al 22 settembre del 2003. Secondo un altro sondaggio della Gallup di questa primavera, un lavoratore su quattro ha deciso la «innere Kündigung», come dire si è autolicenziato, ma non lo dice, va in ufficio solo per prendere lo stipendio, e sempre un altro quarto sogna di cambiare lavoro. Il 70% non lavorerebbe se non avesse problemi finanziari. La stessa percentuale di chi si limita ad applicare il regolamento, si attiene alle regole scritte, con conseguenze paralizzanti per le aziende e per i servizi pubblici. E tra il 2007 e il 2010 sono saliti del 13% quanti sono andati in pensione anticipata (181 mila). L’Hotel Adlon, alla Porta di Brandeburgo, manda le sue lenzuola in lavanderia in Polonia: perché costa meno? Anche, ma soprattutto perché i polacchi lavano più bianco. Sono più affidabili e accurati. Uno scarso impegno che provocherebbe danni all’economia nazionale per 124 miliardi di euro all’anno. In compenso rimane quasi stabile il numero di chi è molto motivato: erano il 16% nel 2001, e sono il 14% quest’anno. I datori di lavoro hanno poche chance contro i dipendenti puntuali ma pigri e inefficienti. Difficile provare che l’incapacità sia voluta. Anzi, le imprese hanno il dovere di mandare a seguire corsi di perfezionamento i dipendenti meno dotati. La frequenza è obbligatoria, imparare rimane facoltativo. Come da noi, si può sempre ricorrere al medico della mutua. Difficile accertare la simulazione, anche perché la legge non consente visite di controllo a domicilio. I malati presunti devono solo non farsi cogliere a svolgere un secondo lavoro al nero, ma possono liberamente zappettare in giardino o andare in palestra. Lo sport aiuta contro la depressione, la malattia più diffusa tra i mitici lavoratori teutonici. Oggi che la Germania ha ripreso a marciare, e i posti vacanti sono oltre 1 milione, i dipendenti sia pubblici sia privati ritornano pigri e assenteisti