Alessia Rastelli, Corriere della Sera 21/06/2012, 21 giugno 2012
LA TENTAZIONE DEL SELF PUBLISHING - D
al thriller Omicidi sull’Isola Bella di Barbara Cesa ai racconti fantasy Le cronache di Andorian di Daniele Pezzano al romanzo sentimentale Amarti era solo l’inizio di Raffaele Quaresima. Fa scuola anche in Italia il modello Amanda Hocking — l’autrice americana che ha venduto oltre un milione e mezzo di copie del suo Switched – Il segreto del regno perduto — grazie al self-publishing.
Sono 38-40 mila — secondo l’Associazione italiana editori (Aie) — le opere autopubblicate disponibili ad oggi, in formato cartaceo, nel nostro Paese: il 5-5,5 per cento dei titoli in commercio. Numeri a cui si aggiungono anche 6 mila, 6.500 ebook creati con il self-publishing (sebbene, precisa l’Aie, questa cifra comprenda anche una fetta degli stessi testi cartacei ma in versione digitale). Negli Stati Uniti, dove l’autopubblicazione si è diffusa prima e il mercato dei libri elettronici è più sviluppato, i titoli usciti con il self-publishing sono stati 211.269 nel 2011, di cui il 41 per cento ebook.
I dati rappresentano un primo tentativo di tracciare il quadro del fenomeno in Italia e vengono presentati in occasione di Editech, la giornata internazionale di studio sull’innovazione tecnologica nell’editoria organizzata dall’Aie (Milano, Palazzo delle Stelline, ore 9). Da Lombardia, Lazio e Campania viene la maggior parte degli scrittori che si pubblicano da sé. Thriller, gialli, fantasy e romanzi sentimentali — ma anche manuali d’uso pratico — i generi che vanno più forte.
L’Associazione degli editori stila anche un catalogo delle principali piattaforme di pubblicazione ad uso degli autori. Tra di esse, ilmiolibro.it, specializzato finora nel self-publishing cartaceo (oltre 10 mila gli autori) ma che di recente ha lanciato Storiebrevi, progetto dedicato ai mini-racconti digitali. Solo per gli ebook, invece, il servizio Kindle Direct Publishing, lanciato lo scorso dicembre del gigante Amazon. Così come Narcissus Self Publishing, avviato nell’ottobre 2011 da Simplicissimus Book Farm, gruppo indipendente impegnato fin dal 2004 nell’editoria digitale.
Nessun dato, invece, è ancora disponibile sui ricavi (o le perdite) legati al self-publishing in Italia. «Siamo di fronte a un fenomeno ancora agli inizi — dice Alessio Santarelli, Kindle Content Manager di Amazon Italia. Ma capita non di rado che gli ebook autopubblicati entrino nella nostra Top 100 dei più scaricati».
Secondo una ricerca di A. T. Kearney-BookRepublic dello scorso febbraio, nel 2011 negli Stati Uniti la quantità di download di libri autopubblicati è stata pari al 3-5 per cento del mercato complessivo dell’ebook e il self-publishing ha provocato una perdita di fatturato per gli editori tra i 70 e i 120 milioni di dollari.
La domanda chiave legata all’autopubblicazione resta sempre, infatti: se gli autori possono rivolgersi direttamente ai lettori, quale ruolo rimane per gli editori? «L’attuale sistema del self-publishing è piuttosto un self-printing, perché non è previsto alcun lavoro editoriale — risponde Giovanni Peresson, responsabile Ufficio studi dell’Aie —. Degli editori c’è ancora bisogno. I libri autopubblicati, ad esempio, sono essi stessi un bacino in cui fare scouting. Qualcuno lo ha già capito: Gems attraverso il meccanismo del concorso letterario IoScrittore; Piemme con un servizio di self-publishing destinato ai bambini lettori di Geronimo Stilton; Mondadori annunciando una piattaforma di autopubblicazione che sarà lanciata a breve».
«Con la crescita del mercato dell’ebook, lo spazio per il self-publishing si amplierà — nota Antonio Tombolini, amministratore delegato di Simplicissimus —. Il formato digitale infatti alletta ancora di più l’autore che, oltre a pubblicarsi in proprio, si trova anche immediatamente distribuito. Per questo gli editori dovranno rassegnarsi al self-publishing, usandolo piuttosto come un vivaio e iniziando a rinnovarsi dal punto di vista tecnologico». Quindi, un progetto concreto: «Ampliare Narcissus, fornendo statistiche, recensioni e analisi semantiche automatiche ad uso degli editori». In modo da metterli in contatto con i nuovi self-made scrittori e «creare un ponte tra i due mondi».
Alessia Rastelli