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 2012  giugno 20 Mercoledì calendario

IL MATTONE SI SGRETOLA CROLLANO GLI ACQUISTI E SARÀ ANCHE PEGGIO


Il mattone è crollato. Il terremoto però non c’entra. A provocare il disastro è stata la crisi economica e l’avarizia delle banche sui mutui. Con l’Imu la situazione peggiorerà. Il mercato delle case è caduto del 20% nel primo trimestre di quest’anno toccando il dato peggiore dal 2004. A comunicare i dati l’Agenzia del Territorio. L’osservatorio mette in luce che la caduta registrata nei primi tre mesi 2012 «trova ampia spiegazione considerando i principali indicatori macroeconomici riferiti » agli ultimi mesi del 2011 durante i quali «sono stati decisi gli acquisti i cui rogiti sono stati registrati nel primo trimestre di quest’anno». Considerando la situazione dello scorso autunno è facile capire la frenata. Gli italiani spaventati dalle turbolenze che si stavano scatenando sui mercati internazionali hanno deciso di rinviare un acquisto importante come la casa. Dal Pil in calo all’aumento del tasso di disoccupazione, per l’Agenzia è la congiuntura ad incidere sulle decisioni delle famiglie. «Non è ravvisabile, invece, una correlazione tra i dati di riduzione del mercato immobiliare del primo trimestre 2012 e l’aumento della tassazione degli immobili» decisa con il Salva-Italia praticamente alla fine dell’ultimo trimestre 2011. Insomma è andata male. Andrà peggio. Sulle attese per i trimestri successivi, per i quali si stima comunque un calo, secondo lo studio l’aumento dell’Imu è un fattore molto meno importante rispetto alle condizioni economiche generali del Paese. La caduta più grave si registra a Palermo (-26,5%). Seguono Genova (-21,8%) e Firenze (- 21,1%). Non è brillante la situazione a Roma (-20,6%) a differenza di Milano (- 10,7%) che alla fine si conferma come il mercato più ricco e reattivo del Paese. Torino cala del 18,1%, Bologna del 18,4%. Il calo più contenuto a Napoli: -9,8%. In sofferenza anche il mercato delle nuove costruzioni. La fotografia scattata dall’Eurostat è allarmante. Ad aprile la produzione, su base annuale, ha fatto registrare in Italia il peggior dato della Ue: -15,1%. Su base mensile la discesa è stata del 4,4%, dopo che a marzo c’era stato un balzo del 10,1%. Dati in calo per le costruzioni in tutta l’Eurozona: con la Spagna giù del 14,6%, la Germania quasi stabile (-0,5%).