Andrea Barbati, Libero 20/6/2012, 20 giugno 2012
IL TRUFFATORE SPENDE, E IO RIAVRÒ I MIEI SOLDI NEL 2087
Gentile redazione di Libero, ecco la mia storia: 15 anni fa un assegno di grosso importo - regolarmente emesso, e avvalorato da apposito documento giustificativo - mi ritorna (ovviamente con spese di spedizione annesse). A questo punto inizio una procedura di decreto ingiuntivo (con spese) che, inspiegabilmente, viene bloccato da un giudice. Il debitore - ovviamente - prende forza da questa sua, chiamiamola così, «vittoria» e mi trascina a sua volta in giudizio accusandomi di estorsione (con spese per la difesa). Naturalmente, dopo anni, vengo assolto perché il fatto non sussisteva. Ricomincio la mia azione legale nei suoi confronti (con altre spese), e riesco ad ottenere l’assegnazione del quinto dello stipendio (riuscirà a finire di pagare il debito il debito intorno al 2087). In tutti questi anni il debitore si è ben comportato: disintestandosi tutti i beni e proprietà di cui era in possesso e acquistando mobili ed immobili a nome di famigliari compiacenti. ANDREA BARBATI