Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  giugno 20 Mercoledì calendario

AI PROF L’AUTO BLU NON PIACE SOBRIA MA GROSSA E VELOCE


Il loro nome è top secret, come l’amministrazione di appartenenza. L’unica cosa nota è che alcune amministrazioni pubbliche registrandosi al Formez per il censimento delle auto blu, avevano dichiarato di avere in carico qualche Ferrari. Se ne erano conteggiate almeno quattro. Poi sono state cancellate, perché sembra che chi le aveva fatte emergere si fosse sbagliato nel segnare la casella con la marca dell’auto. Chissà se una mano pietosa le ha fatte scivolare nella anonima casella «altro», che registra le marche di auto e motoveicoli non censite all’anagrafe. Curioso, perché nel censimento aggiornato 2012 di tutti gli enti e le amministrazioni pubbliche, c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Il solo governo centrale, presidenza del Consiglio dei ministri e ministeri senza enti ed agenzie controllate, dichiara di avere al proprio servizio 2.364 auto. Le case dichiarate sono 24, poi ci sono 6 modelli di altro tipo anonimo. Scorrendo gli altri enti e amministrazioni nazionali e locali, saltano fuori decine di altri modelli. E chissà se davvero ci sono quelle Ferrari, o se è vera la versione dell’errore dell’impiegato. Mario Monti e i suoi ministri sembrano essersi adeguati solo in parte alla legge in vigore da ormai quasi un anno che imponeva a tutti auto di servizio più sobrie, con un massimo di 1.600 di cilindrata. I ministeri infatti ne hanno ancora 588 fuori regola. E gran parte (481) sono macchinoni, di cilindrata superiore ai 2 o 3 mila cc. Cambiarle non è stato semplice, perché mentre lo Stato centrale da quasi dieci anni chiede a tutti di servirsi delle convenzioni Consip sull’autonoleggio per risparmiare su tasse e manutenzione, quando è toccato ai vertici dei ministeri, non ha obbedito. Risultato: ancora oggi 1.668 auto risultano di proprietà del governo centrale, e solo 659 sono a noleggio, oltre a 12 in leasing e 25 in comodato. FIAT DOMINA A fare la parte del leone è l’auto nazionale per eccellenza, la Fiat, di cui nei garage del governo si contano 1.901 modelli. Ci sono anche dello stesso produttore 110 Alfa e 88 Lancia, mentre il modello straniero più amato dagli alti papaveri dell’esecutivo sembra essere la Bmw (ce ne sono 75 in garage), seguita dalla Renault (43) e dalla Ford (32). Sono 25 le auto blu con autista ad uso esclusivo, a cui si aggiungono 29 macchine con autista a disposizione di ministri, sottosegretari e superdirigenti, e 1.291 auto con autista di servizio nei ministeri per varie incombenze. L’unica vera auto di lusso dichiarata è la Maserati: ce ne sono ancora 4, divise fra ministero della Difesa e ministero degli Esteri. Il ministro più esterofilo sembra essere quello dell’ambiente: ha una sola Fiat in carico, cui si aggiungono 10 Toyota, due Bmw, una Citroen e una Mazda. Ma ci sono anche parti di Italia in cui gli enti pubblici non scelgono nemmeno un modello nazionale. Accade per esempio in tutta l’area dell’Alto Adige, dove si scelgono quasi sempre modelli tedeschi. La provincia autonoma di Bolzano ad esempio ha in carico 12 auto blu, e di queste 5 sono Bmw, 4 sono Mercedes- Benz e 3 sono Audi. Tutte e 12 al top della cilindrata. Scelta identica - quella dell’esterofilia - è compiuta a Roma dall’autorità garante della concorrenza e del mercato. ROMA ESTEROFILA L’Antitrust conta in fatti su 6 auto blu, tutte con autista, e nessuna proveniente da una scuderia italiana: ci sono 3 Renault, una Volskwagen, una Citroen e una Bmw. Per non favorire il più grosso produttore nazionale, si è finito con l’escluderlo del tutto. Italia e Germania stanno quasi testa a testa nel parco auto blu dell’Automobile Club Italia. Ci sono infatti 5 Fiat, due Bmw e una Smart, comoda per parcheggiare nel centro di Roma (la Smart blu è una delle novità degli ultimi anni anche al governo, dove la introdusse l’allora sottosegretario alla Difesa, Guido Crosetto). Ama andare veloce il Consiglio di Stato. Ci sono infatti a disposizione del consesso più esclusivo della pubblica amministrazione italiana ben 37 auto blu, e di queste 36 sono di supercilindrata. Scelta però nazionalista: si tratta di 35 Alfa Romeo e una sola Bmw (è Fiat l’unica auto di cilindrata sobria imposta dalla legge vigente). L’Agenzia delle Entrate invece conta solo su 26 auto di servizio, tute rispettose dei limiti di cilindrata. La maggiore parte (19) sono francesi, tutti modelli della Renault, poi in garage ci sono anche 5 Fiat, una Lancia e un’Alfa Romeo. Fra i grandi enti nazionali, l’agenzia guidata da Attilio Befera è il solo ligio alla legge in vigore dall’anno scorso.