Claudia Cervini, ItaliaOggi 21/6/2012, 21 giugno 2012
INTEL ACCELERA SUGLI ULTRABOOK
Arriva la fase due per gli Ultrabook di Intel, la nuova categoria di computer a metà tra il portatile e il tablet, creata dalla multinazionale californiana. Fase due perché si parla di processori e modelli di nuova generazione: più sottili, più veloci, ai quali si sono aggiunte nuove funzionalità come l’anti-furto e la protezione dell’identità.
Ma anche perché è arrivata l’ora di comunicare in tutto il mondo quali sono le potenzialità della nuova categoria di computer. 300 sono i milioni di dollari stanziati a questo scopo da Intel (236 milioni di euro) a livello globale per tutto il 2012, ai quali si aggiungono operazioni di co-marketing con i principali produttori e distributori, da Asus ad Acer, da Samsung a Toshiba. È così che la multinazionale si propone ai consumatori e cerca di accelerare la transizione dal tradizionale portatile all’Ultrabook: ampliando la gamma di modelli (35 disponibili sul mercato entro fine mese), spingendo sull’abbassamento dei prezzi per aumentare i volumi di vendita e comunicando prodotto e marchio.
Strategie che si inseriscono in un contesto positivo per Intel che ha chiuso il 2011 (suo anno record) a 54 miliardi di dollari (42.5 miliardi di euro), mentre nel primo trimestre di quest’anno ha fatturato 12,9 miliardi di dollari (10,1 miliardi di euro), con un risultato operativo di 3,8 miliardi (3 miliardi di euro) e utili netti di 2,7 miliardi di dollari (2,1 miliardi di euro).
«Quello che Intel sta facendo globalmente è convincere il sistema dei produttori e poi i consumatori a seguire l’iniziativa», spiega a ItaliaOggi Dario Bucci, amministratore delegato di Intel Italia e Svizzera, presente all’evento milanese organizzato l’altroieri dalla multinazionale.
Innanzitutto ampliando l’offerta. «Entro fine mese usciranno 35 nuovi modelli disponibili sul mercato worldwide, che si andranno ad aggiungere ai 75 già presenti». I nuovi prodotti hanno uno spessore medio di 18 mm, si accendono in 7 secondi, hanno una durata di batteria tra le 5 e le 8 ore, possono essere bloccati in caso di smarrimento o furto come una carta di credito. Hanno inoltre un’interfaccia touch e possono essere utilizzati con o senza tastiera come accade per i tablet. Gli ultimi modelli saranno poi, dicono sempre da Intel, veicolo di esperienze sensoriali con applicazioni in grado di sfruttare la realtà aumentata, di rilevare il movimento dei gesti e lo stato di salute.
Tutto questo però non basta. «Per aumentare i volumi di vendita è importante la leva del prezzo», prosegue Bucci. Ecco perché Intel sta spingendo con i produttori per una politica di prezzo più conveniente. «I primi Ultrabook partivano da un prezzo base di 799 euro, mentre oggi siamo scesi a quota 599 euro: un abbassamento per andare incontro non solo ai gusti e alle esigenze, ma anche alle tasche dei consumatori». Consumatori il cui identikit tipo è quello di giovani tra i 18 e i 35 anni, appassionati di tecnologia che amano lavorare, studiare e condividere informazioni in mobilità.
«Il piano marketing è già partito con un investimento diretto di 300 milioni di dollari», il più alto dal lancio del processore Intel Centrino nel 2003.
Lo slogan propiziatorio è “A new era of computing” e la comunicazione è stata declinata nei principali mercati (Stati Uniti, Australia, Brasile, Cina, Germania, India e Russia) attraverso spot tv ambientati nelle ere più disparate, dal vecchio west alla Cina antica al Medioevo, pubblicità su carta stampata e iniziative web.
«Intel Italia ha il ruolo di influenzare il mercato nazionale interagendo con i canali di vendita e i distributori», afferma Bucci. «Perciò sono al via operazioni di promozione sui punti vendita e continua il marketing sull’online e sui social network per raggiungere il nostro target che è composto soprattutto da giovani appassionati di tecnologia che vivono il web e tutte le sue declinazioni».
Sempre in Italia testimonial di rilievo per Intel sono stati nei mesi passati i calciatori (da Stephan El Shaarawy ad Alberto Gilardino), mentre oggi la multinazionale di Santa Clara ha scelto direttamente i cittadini milanesi che, intervistati per le vie del centro, hanno detto la loro sugli Ultrabook di ultima generazione, che i più fortunati sono riusciti a portarsi a casa.