Andrea Secchi, ItaliaOggi 20/6/2012, 20 giugno 2012
MICROSOFT FA DA SÉ IL TABLET WINDOWS
Si chiama Surface, superficie in italiano, il tablet «concepito, disegnato e progettato interamente dai dipendenti Microsoft». Il colosso di Redmond ha finalmente svelato la tavoletta a cui stava lavorando da un po’, per la quale ha preso molto dall’esperienza dell’iPad Apple, ma aggiungendoci del suo: il sistema operativo, innanzitutto; la porta Usb o quella per le schede di memoria, non presenti nell’iPad; una cover che funziona anche come tastiera pur essendo sottile appena 3 millimetri (5 millimetri quella con tasti «veri», opzionale); un supporto per tenere il Surface in posizione orizzontale, utile per scrivere o guardare i film, e che ripiegato rientra nel corpo posteriore senza ingrossarlo.
Tutte cose che servono a Microsoft per mettere in concorrenza questo tablet non solo con iPad e tavolette Android, ma persino con gli ultrabook, i recenti portatili ultrasottili e potenti. Perché ci saranno due modelli di Surface: uno base, con processore Arm e sistema operativo Windows RT (Windows 8 alleggerito); il secondo, più potente e con maggiore memoria di archiviazione, processore Intel e Windows 8 Pro.
Ciò che il ceo Steve Ballmer i suoi non hanno detto lunedì (ormai notte in Italia), durante la presentazione di Surface, è quando sarà lanciato sul mercato e quanto costerà. Si è detto che il prezzo della versione RT sarà competitivo con i tablet Arm già presenti sul mercato, quello della versione 8 Pro seguirà invece gli Ultrabook.
Tradotto, fra i 500 e i 1.000 euro. L’esperienza e la strada tracciata da Apple, insomma, è servita per molte cose (la cover coi magneti o lo chassis costruito a fusione, fra gli altri), forse anche migliorate, ma non per la presentazione: quando Steve Jobs a gennaio di due anni fa presentò il primo iPad, lasciò per ultimi data di lancio e prezzo, e su questo si levò un «oohhhh» dal pubblico. Senza contare che le presentazioni della mela hanno sempre un orario che riunisce insieme Usa e Europa, in questo caso l’Europa deve inseguire il giorno dopo.
Per contro, c’è da dire che Microsoft riprende un discorso iniziato 12 anni fa. Allora, infatti, Bill Gates presentò l’idea di una tavoletta su cui si sarebbe potuto scrivere come su un block notes. Due anni dopo uscirono i primi tablet (quello di Samsung, per esempio) con Windows Xp, ma non sfondarono mai. L’idea è stata ripresa e portata al successo, invece, da Jobs, e oggi finalmente Microsoft ha il proprio tablet, anche se deve evidentemente mettere a punto qualcosa. Di sicuro l’impegno c’è tutto, visto che la strategia sui pc è stata sempre quella di produrre i sistemi operativi, lasciando agli altri l’hardware. In questo caso, come con l’Xbox, la società ha preso le redini, rischiando di creare risentimenti nei produttori di computer. Probabile che il messaggio per questi ultimi sia stato: imbocchiamo con decisione questa strada e nel modo che diciamo noi. Dopotutto, nella presentazione dei Surface, Microsoft ha parlato di «una nuova famiglia di pc per Windows».