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 2012  giugno 20 Mercoledì calendario

Alan Turing, il genio che avrebbe meritato di più - Sono orgoglioso che per lo sforzo di scienziati, storici e attivisti “Lgbt” (lesbian, gay, bisexual and transgender) abbiamo la possibilità di celebrare un valoroso combattente britannico contro la dittatura: Alan Turing

Alan Turing, il genio che avrebbe meritato di più - Sono orgoglioso che per lo sforzo di scienziati, storici e attivisti “Lgbt” (lesbian, gay, bisexual and transgender) abbiamo la possibilità di celebrare un valoroso combattente britannico contro la dittatura: Alan Turing. Era un brillante matematico, famoso per aver contribuito a decifrare il codice nazista “Enigma”. Anche grazie al suo contributo fu cambiato il corso della guerra. Nel 1952 Turing aveva commesso una colpa inconcepibile all’epoca, essere gay. Fu condannato alla castrazione chimica con iniezioni di ormoni femminili. Si uccise due anni dopo. A nome del governo britannico, sono orgoglioso di dire: “Sono molto dispiaciuto. Avresti meritato di più”». Parole di Gordon Brown, primo ministro. Quest’anno cade il centenario della nascita di Alan Turing. In tutto il mondo si stanno svolgendo convegni, mostre e seminari per ricordare il matematico britannico. Basta visitare il sito http://www.mathcomp.leeds.ac.uk/turing2012/ per capire quanto importante sia stata la sua attività scientifica. L’evento più importante sarà «The Alan Turing Centenary Conference» all’Università di Manchester, tra il 22 e il 25 giugno (Turing era nato il 23 giugno 1912). Già alla vigilia della Seconda guerra mondiale lo spionaggio britannico aveva un problema: una macchina chiamata «Enigma», il sistema di criptazione dei messaggi tedeschi. Data l’esperienza sulle «macchine» e l’interesse per cifrari e codici, il 4 settembre 1939, tre giorni dopo lo scoppio del conflitto, Turing si presentava a Bletchley Park, dove era stata fissata la sede del «Gccs», il «Government code and cypher school». Con altri matematici e fisici doveva contribuire a decifrare proprio «Enigma». Ed ecco il punto di partenza: ogni forma di cifrario poteva essere considerata come un complicato processo meccanico, che rientrava nello schema della cosiddetta «macchina di Turing». «Enigma» non aveva un suo stato fisso. Dopo aver messo in cifra la prima lettera del messaggio, un sistema di rotori girava, generando un nuovo circuito di connessioni tra entrata ed uscita. Per una macchina di 26 lettere a tre rotori, come era l’«Enigma» degli inizi, vi erano 263 = 17.576 stati possibili. I rotori, poi, potevano essere rimontati in posizione diversa. Si avevano sei possibili posizioni: 6 x 17.576 = 105.456 sostituzioni. Ogni rotore, inoltre, aveva un anello con 26 lettere che permetteva ulteriori variazioni ed, infine, c’era un quadro di commutazioni alfabetiche a spine elettriche. Il numero degli stati per «Enigma» a tre rotori era già enorme. Se si aggiunge che i tedeschi durante la guerra costruirono versioni fino a otto rotori, si capisce come per tutta la durata del conflitto furono sempre convinti che nessuno fosse riuscito a decodificare il loro sistema. All’inizio del 1940 Turing osserva che svelare il sistema di «Enigma» è incredibilmente analogo alla concezione formalistica della matematica, con implicazioni logiche a cui segue il lavoro meccanico. E grazie alle sue intuizioni, alle grandi macchine costruite per riuscire a combinare in tempi rapidi le informazioni trasmesse dai servizi tedeschi, oltre che al lavoro di tanti tecnici, alla fine del 1943 gli U-Boot diventano visibili a grande distanza. Neppure il loro comando ne conosceva la posizione con la stessa precisione. Ma, intanto, Turing si era defilato dal lavoro su «Enigma» e aveva iniziato a pensare alla necessità di dimostrare che una macchina fosse in grado di imparare. Scriverà nel 1948: «Non è necessario avere un’infinità di macchine diverse per svolgere lavori diversi. I problemi per produrre macchine per compiti differenti si trasformeranno nel “programmare” la macchina universale a svolgere questi compiti». Già nel 1945 aveva concepito l’idea del computer, del calcolatore automatico elettronico con memoria di programma. In effetti, Turing avrebbe meritato di più.