GRAZIA LONGO, La Stampa 20/6/2012, 20 giugno 2012
Anziani che odiano le donne I delitti passionali degli over 60 - Uomini che odiano le donne. A tutte le età
Anziani che odiano le donne I delitti passionali degli over 60 - Uomini che odiano le donne. A tutte le età. Anche in quella dove dovrebbe prevalere la saggezza. Non è così. Gelosia e prevaricazione armano anche gli uomini over 60 e ancora oltre. L’ultimo caso, ieri a Palermo: un pensionato di 69 anni, Emauele Guaresi, ha cercato di uccidere la moglie a martellate. Lei è viva per miracolo, lui in carcere per tentato omicidio. Ha perso invece la vita una parrucchiera in pensione di Merano: Erna Pirpamer, 66 anni, è stata accoltellata ieri dall’ex fidanzato, il tunisino Aouichaoui Boubaker, giardiniere di soli 32 anni. La cronaca degli ultimi mesi racconta di settantenni e ottantenni che si accaniscono contro la donna che rifiuta il loro amore o, stanca di violenze e soprusi, si ribella. Da nord a sud, si consuma senza sosta la furia omicida della terza età. Ecco allora l’episodio di venerdì scorso a Campegine (Reggio Emilia) con il carpentiere in pensione Sandro Rizzi, 71 anni, che spara a morte la badante ucraina di 42 anni che rifiuta le sue avance e al rappresentante di acque minerali di 44 . Al 30 aprile scorso, a Cuneo, risale invece lo strangolamento di Pierina Baudino, 82 anni, per mani del marito Vittorio Ninotto, 76 anni. Lei lo accusava di volerla tradire con la donna delle pulizie, lui s’è stufato delle critiche e l’ha ammazzata. Contro il presunto rivale in amore s’è invece scagliato Firminio Di Sano, 82 anni, di Civitaquana (Pescara): ha imbracciato il fucile da caccia contro un sessantanovenne che stava chiacchierando con sua moglie. In quel caso, per fortuna, non è morto nessuno. Ma c’è mancato poco. Dissidi, litigate, recriminazioni, piccole vendette. Ma a volte non basta urlarsi contro di tutto per poi riavvicinarsi pacificati. E così, se la furia non degenera nel sangue, spesso si finisce in tribunale per una separazione legale. Cresce il numero dei delitti tra le mura domestiche di chi non è più giovane, ma cresce pure il numero dei divorzi. «Innanzitutto perché i moventi come la gelosia o il senso del dominio non cambiano con l’età - osserva la psicologa Margherita Carlini, criminologa consulente della Questura di Roma ed esperta di stalking -. È un’idea romantica quella che immagina gli anziani come più saggi e scevri dalle pulsioni passionali. Inoltre siamo di fronte a un radicale mutamento culturale che ha rivoluzionato i rapporti all’interno della coppia. L’età non conta». Le donne sono ingrigite solo nei capelli, mentre hanno acquistato maggiore consapevolezza di sé e non esitano a dire finalmente «no». «Recentemente - prosegue la dottoressa Carlini - ho seguito il caso di una signora di 82 anni che, stanca delle angherie del marito ha chiesto di poter essere accolta in una “casa rifugio”. I figli non volevano prendere posizione tra lei e il marito e lei non aveva altra scelta». A proposito della gelosia cieca di alcuni uomini non più giovani, al di là delle ragioni psicologiche, il loro senso di onnipotenza è oggi alimentato anche nella sfera sessuale più che in passato. «La diffusione del Viagra ha sicuramente contribuito a rendere più forti, più potenti gli anziani». Tanto che in molti si spingono a corteggiare donne molto che potrebbero essere loro figlie. Per amore. Per il desiderio - più o meno conscio - di sentirsi più giovani. Ma anche per l’illusione di poter competere con uomini-ragazzi. E anche stavolta la vita s’incrocia drammaticamente con la cronaca nera. Come nel caso di un ottantenne di Siracusa che è stato evirato (per cui è morto dissanguato) da un uomo di 36 anni, geloso dell’assiduo corteggiamento alla sua convivente, badante dell’anziano. Lontano da scenari tragici, all’interno di coppie di sposi litigiosi, s’impone il divorzio anche tra chi ha festaggiato le nozze d’argento. «Le modalità di rapporto sono cambiati sottolinea l’avvocato matrimonialista Francesca Zanasi -, anche le coppie più mature puntano a una vita dove prevale l’individuo sulla famiglia. La convivenza “forzata” tra una moglie casalinga e il marito che va in pensione altera gli equilibri e può sfaldare una relazione che appariva collaudata. Lo stesso vale per l’uscita da casa dei figli»