Enrico Franceschini, la Repubblica 19/6/2012, 19 giugno 2012
L’INDIA VENDE CARNE A TUTTO IL MONDO PURCHÉ NON “SACRA”
LONDRA — Il paese delle vacche sacre è diventato il più grande esportatore mondiale di carne bovina. Può sembrare una contraddizione o addirittura un sacrilegio, ma la spiegazione è semplice: non è carne di mucca, quella che l’India vende più di chiunque altro sui mercati internazionali, bensì di bufalo. E mentre le vacche sono considerate sacre dalla religione induista (per cui macellarle è un reato punibile con la prigione, perlomeno in alcuni stati di quella immensa nazione), i water buffalo, i bufali dalle grandi corna, non lo sono, e dunque vengono allevati per il macello in grande quantità. Il settore, riferisce il
Financial Times,
ha visto una crescita fenomenale. Le esportazioni di carne bovina dall’India passeranno da 600 mila tonnellate nel 2009 a 1 milione e mezzo di
tonnellate nel 2012, superando il livello della produzione dell’Australia (1 milione e 400 mila tonnellate) e del Brasile (1 milione e 300 mi-la), che erano fino all’anno scorso i due maggiori esportatori. Perciò da quest’anno l’India è il numero uno al mondo in questo campo, sia grazie all’espansione degli allevamenti, sia
grazie a prezzi più competitivi e a metodi più efficienti, affermano gli esperti del dipartimento dell’Agricoltura americano. Mentre il consumo di carne è statico o in declino in molti paesi dell’Occidente, la domanda continua ad aumentare nei mercati emergenti dell’Asia, del Medio Oriente e del Sud America, producendo una prevista crescita globale del 24 per cento entro il 2020. Il Vietnam e i paesi arabi sono i paesi in cui si registra il più sensibile aumento di consumo di carne. La vertiginosa ascesa delle esportazioni indiane, tuttavia, ha suscitato apprensioni a Nuova Delhi sulla possibilità che anche carne di mucca venga esportata. Le autorità locali promettono di indagare e vigilare.
Enrico Franceschini