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 2012  giugno 19 Martedì calendario

UN OPERAIO STA IN FERIE TRE MESI SI RINUNCI ALMENO AD UNA SETTIMANA


SONO i numeri la sua maledizione. I numeri inseguono Gianfranco Polillo, il sottosegretario all’Economia. Lo scuotono, lo destano. Gli algoritmi, le equazioni, le divisioni rovinano la vita, però non c’è scampo, «Mi è venuto da fare una semplice operazione: dividere il monte ore lavorate per il numero degli addetti. E ho scoperto che in un anno un lavoratore nove mesi sta in fabbrica e tre più o
«Siamo il Belpaese caro amico, così ci chiamano e così pensiamo di poter continuare. Abituati agli agi»
Da qui la proposta: una settimana in più di lavoro per un po’ di Pil in più.
«Mi accorgo che anche l’export sta crollando. Da un più 0,9% a un futuro da zero spaccato ».
«M’è venuta così, ma tra noi analisti, nel cerchio delle imprese, nel cuore vivo del mondo del lavoro son cose che si sanno».
«È una forza trainante, una suggestione permanente, un modo di vivere e di interpretare la realtà».
Le cifre l’accompagnano sempre e lei non bada a fare il simpatico.
«Vuole che le ricordi sugli esodati cosa dissi?»
quel caso la polemica produsse un fuoco altissimo.
«Non resisto alla realtà cruda dell’aritmetica».
I numeri incrudeliscono e demoralizzano. Come vive in questa condizione così difficile?
Penso a sera, quando torna a casa e constata che un altro giorno è passato senza che la sua fatica abbia portato sollievo. Si dispera?
«Mi butto in poltrona e guardo la tv. Adesso non esageri con l’afflizione».
«Dico sempre la verità, e restituisco valore alle cifre».
Però quando Polillo interviene è sempre un po’ un casotto.
«Non pensavo che questa volta sarebbe accaduto».
Quando le agenzie di stampa battono il suo nome, qualcosa succede. Giuro.
Parla con i numeri. Al premier dispiacerà, ma è così.
«Non credo che il presidente abbia commentato, ma certo ci sarà chi condivide e chi dissente ».
Ripensandoci: ma davvero gli italiani sono sempre in ferie?
«Ci siamo goduti la vita, caro mio».
Se il traffico è sempre caotico, qualcosa significherà.
«Eravamo l’America, caro mio».