Corrado Zunino, la Repubblica 19/6/2012, 19 giugno 2012
L’ALGORITMO DELLA MATURITÀ CONTRO LE FUGHE DI NOTIZIE
L’esame di maturità che parte domani mattina sarà gestito con tecniche da servizi segreti, come da indicazioni di un ministro tecno-entusiasta. Via le vecchie buste, si sa, sigillate con la ceralacca da una costosa macchina che, dopo ventidue anni di onorata carriera, doveva essere rottamata. Non serve ricomprarla,
però.
Francesco Profumo, l’ex rettore che non chiude un discorso senza aver citato “smart cities” e “banda larga”, ha chiesto al Miur l’applicazione immediata della tecnologia possibile e ha battezzato la nuova linea: segretezza telematica a prova di
hacker delle tracce di italiano, matematica e greco fino all’inizio delle prove scritte (le 8 e 30 di mattina per entrambe le discipline, domani quella di italiano, dopodomani quelle di matematica e greco). E poi, sempre domani e dopodomani, pubblicità a temi, teoremi e versioni ufficiali dalle ore dieci. Per tradizione, si doveva aspettare mezzogiorno.
La vigilia della maturità è apparsa, però, oltre modo problematica. A Roma e a Firenze, ma stanno arrivando segnalazioni anche dal resto d’Italia, la rete telematica del ministero è andata in tilt di fronte al semplice utilizzo di una nuova applicazione, chiamata “Commissione web”. Non è stato possibile inserire i nomi delle commissioni, né mettere online i verbali delle riunioni plenarie. Ieri dalle scuole del Lazio e della provincia di Firenze non è stato possibile aprire l’applicazione. Il ministero — che per presentare il nuovo “sistema maturità” ha usato paragoni con la Cia e citato
Mission: Impossible
— assicura che il problema si sta risolvendo e che, comunque, il “canale commissioni”
non è quello che sarà utilizzato per far arrivare le tracce degli scritti. La tensione sale.
Il “plico telematico” è la nuova “issue” della segretezza per l’esame di domani. È costituito da un codice fatto di 25 battute alfanumeriche e separato in due sottocodici. La prima parte è stata inviata alle scuole dal bunker di viale Trastevere 72 — i sottosuoli controllati da carabinieri e telecamere
a circuito chiuso e a cui hanno accesso otto persone munite di badge — venerdì scorso. La seconda parte, la cosiddetta “chiave ministero” che si fonderà con il primo codice e farà emergere le tracce della maturità, è stata creata ieri sera. E sarà inviata solo alle otto di domani mattina, mezz’ora prima dell’inizio degli scritti. «Siamo a prova di hacker, i nostri sistemi hanno passato brillantemente
le prove di istituti di sicurezza europei, un pirata impiegherebbe tre anni ad aprire la chiave», fa sapere con un filo di avventatezza Emanuele Fiodora, responsabile della direzione generale per i sistemi informativi del ministero. Un hacker a cui un impiegato infedele avesse girato la prima mail con il primo allegato, fin qui avrebbe potuto aprire solo la copertina, che nulla dice dei temi
e degli spunti a cui si ispirano le tracce. Ma le anticipazioni pirata, lo dice la storia scolastica, hanno fatto da contorno annuale alla maturità italiana.
Se domani mattina una scuola non riuscirà a scaricare il crittogramma, avrà tre possibilità: collegarsi con il
Tg1delle
8,30, dove il codice alfanumerico passerà più volte come sottopancia, o con il Televideo. Ancora, aprire il sito del ministero della Pubblica istruzione o telefonare a un desk di aiuto. Se in un istituto scolastico salteranno i collegamenti internet, televisivi e telefonici ci si affiderà al piano C (questo cartaceo): una staffetta della scuola in difficoltà avvertirà la prefettura, dove le tracce sono conservate in cassaforte e da dove la solita gazzella dei carabinieri porterà il pezzo di carta in aula. Durante gli esami di maturità, va ricordato, chi sarà sorpreso a parlare al cellulare, usare palmari e pc, sarà bocciato. Seduta stante. Nelle aule vigilerà anche la polizia postale.