Aldo Cazzullo, Corriere della Sera 11/6/2012, 11 giugno 2012
Antonio Di Pietro, dopo la morte del padre per una caduta dal trattore, entrò nel seminario di Termoli: «Mia sorella si era già fatta suora
Antonio Di Pietro, dopo la morte del padre per una caduta dal trattore, entrò nel seminario di Termoli: «Mia sorella si era già fatta suora. Ma io non avevo la vocazione. A 13 anni sono andato a Roma alla scuola di perito industriale. Ho fatto il gelataio, il cameriere, il garagista notturno, il lavamacchine. Mangiavo una volta al giorno: due panini da 5 lire ciascuno e un cioccolatino che ne costava 15». Poi emigrò a Böhmenkirch, in Baviera: «Dalle 5 di mattina all’una di pomeriggio lavoravo in fabbrica come lucidatore di metalli, dalle 3 di pomeriggio alle 8, 9 di sera lavoravo in una segheria. Ero l’unico italiano. Il sabato sera, a mezzanotte, stremato dal lavoro salivo su una collinetta e tentavo di captare il segnale della trasmissione Notturno italiano, per sentire qualche parola che mi facesse sentire a casa».