Valerio Berruti, la Repubblica 16/6/2012, 16 giugno 2012
FENOMENO VESPA PASSIONE SPECIAL
Vespa forever. A Londra sono arrivate in più di duemila esemplari, di ogni epoca e perfettamente restaurate. Provengono da 87 club italiani e da altri 117 sparsi in tutto il mondo. L’appuntamento, immancabi-le, è il Vespa World days, il raduno internazionale degli appassionati di questo scooter che in questi giorni (fino a domani) assediano Londra (l’area è quella di Greenwich, area sud-est della capitale). A quelle ufficiali, naturalmente se ne sono aggiunte tante altre perché l’Inghilterra è uno dei paesi dove la cultura della Vespa è fortissima. E dove fin dai primi anni Cinquanta lo scooter di Pontedera è stato uno dei simboli dei movimenti di cultura giovanile. A cominciare dai Mods che sedotti dallo stile italiano avevano adottato Vespe e Lambrette per proteggere i loro abiti sartoriali durante gli spostamenti in motorino.
I Vespa World Days, d’altronde, rappresentano da anni la celebrazione del mito intramontabile dello scooter più famoso del mondo, icona delle due ruote, marchio italiano ma globale, amato e tramandato da intere generazioni. Un caso unico nella storia della mobilità e del costume: prodotta ininterrottamente da 66 anni, la Vespa è diffusa in tutto il mondo in oltre di-
milioni di esemplari senza mai smettere di evolversi (l’ultima, appena presentata, ha un rivoluzionario motore a tre valvole in grado di percorrere 55 chilometri con un litro di carburante).
Difficile trovare qualcosa di simile. Qualcosa che si avvicini al fenomeno Vespa e al suo universo. Fatto di appassionati, esperti cultori, semplici scooteristi e grandi viaggiatori. Un
mondo pieno di storie e curiosità, record e grandi imprese. Come i raid, iniziati già negli anni Cinquanta con la prima spedizione in Congo.
Da quel momento è un susse-
guirsi di imprese.
Giancarlo Tironi, studente
universitario italiano, raggiunge il Circolo Polare Artico in Vespa. L’argentino Carlos Velez attraversa le Ande da Buenos Aires a Santiago del Cile. Anno dopo anno, la Vespa conquista sempre maggiore popolarità tra gli amanti dei viaggi-avciassette
ventura: il giornalista italiano Roberto Patrignani va da Milano a Tokyo; James P. Owen dagli Usa alla Terra del Fuoco; Santiago Guillen e Antonio Veciana da Madrid a Atene (la loro Vespa fu
decorata personalmente da Salvador Dalì ed è tuttora esposta al Museo Piaggio di Pontedera). Fino a Giorgio Bettinelli, scrittore, cantautore e giornalista (scomparso in Cina nel
2008), sicuramente il più famoso dei viaggiatori in Vespa che ha raggiunto le zone più incredibili del mondo, dall’Alaska alla Siberia, dal Cile alla Tasmania, riuscendo ad attraversare 90 nazioni in tre anni percorrendo 250 mila chilometri.
Una storia infinita, dunque, come l’amore dei suoi fans per questo scooter. Un amore nato a prima vista, già nel 1946, anno primo dell’era Vespa ma anche dei Club che nacquero in Italia e poi all’estero. Oggi sono 40 quelli nazionali associati al Vespa World Club, 780 quelli locali censiti, oltre 100.000 i soci in tutto il mondo. Solo in Italia, nell’ultimo anno, si sono svolti ben 100 raduni di appassionati. Oltre a mostre, e rassegne cinematografiche. Proprio così, perché a diffondere il mito della Vespa ci ha pensato anche il cinema, da
Vacanze romane a Caro Diario, l’elenco è lunghissimo. Anzi infinito, come la Vespa.