Giulio Giorello, Corriere della Sera 18/06/2012, 18 giugno 2012
INCONTRARE IL PROPRIO CAPO IN VACANZA? ECCO PERCHE’ NON E’ COSI’ IMPROBABILE
Stanca della routine londinese, Susan si dà malata, e per sette giorni lascia il supermercato ove lavora, per godersi le luminose spiagge di Spagna. Arrivata finalmente al suo albergo vista mare, racconta la Bbc, si affaccia al balcone: lo spettacolo è straordinario. Volto l’occhio al balcone vicino, qualcosa le mozza il fiato. Scorge Mary, il «capo» del personale del suo stesso supermercato, che a sua volta guarda stupefatta l’infedele impiegata.
Ecco uno degli eventi dell’esistenza quotidiana che potrebbero far pensare ognuno di noi alla Provvidenza, come volevano Defoe o il nostro Manzoni, la quale parteggia inesorabilmente per i boss! Ma il caso è solo un altro nome per la matematica. Facciamo un po’ di conti, ha proposto Katie Chicot, della Open University Britannica. «Supponiamo - ci dice - che le due siano entrambe single ed evitino il periodo della migrazione dei ragazzi liberi dagli obblighi scolastici (sostanzialmente, nel Regno Unito, il solo mese di agosto): in breve, Susan e Mary hanno da scegliere una tra sette settimane estive. Inoltre, gli inglesi prediligono la Spagna, almeno uno su tre. Dunque, moltiplicando la probabilità uno su sette per la probabilità uno su tre, la probabilità che Susan in una particolare settimana vada in Spagna è approssimativamente uno su venti (a rigore, tre per sette farebbe ventuno)». Poi c’è la località. Sembra che le agenzie turistiche raccomandino per esempio Magaluf: all’anno su 1.000.000 di vacanzieri britannici 20.000 finiscono lì, cioè due su cento. Sicché la probabilità di trovare Susan non solo in Spagna, ma proprio lì in una determinata settimana è circa di «due sue mille». Se si ragiona analogamente per Mary, la probabilità del fatale incontro delle due donne, conclude Chicot, scende a «uno su mille»!
Poco, ma non impossibile, e comunque più probabile che vincere a qualche azzardata lotteria. Inoltre, basta analizzare più in profondità la situazione per individuare alcune «connessioni nascoste ma ben radicate» — come dice Amir Aczel nel suo Chance (Raffaello Cortina, Milano), delizioso manualetto contro tutti gli scherzi della malasorte — per mandare in vacanza anche... la forza del destino (per dirla col titolo di un’opera di Verdi dove i protagonisti sono tutti vittime delle più improbabili coincidenze). Aczel spiega ai lettori come — nei giochi d’azzardo, nelle competizioni economiche, negli affari impiegatizi e anche in quelli d’amore, ecc — non bisogna farsi ingannare dal fatto che alcune circostanze cui apparentemente non si fa attenzione variano la probabilità degli accadimenti, i quali non risultano più «indipendenti» gli uni dagli altri bensì legati in modi magari sottili o addirittura insospettabili. Per esempio, quante volte ci sorprendiamo durante un viaggio in aereo che il nostro vicino, a noi del tutto sconosciuto, presenta inedite somiglianze con noi? Ecco: ha fatto anche lui il liceo classico, si è laureato in filosofia e ama la matematica, ha un gusto spiccato per le isole britanniche e per la musica rock. Insomma, la sorte ci ha provveduto quasi di un’anima gemella. Ma la meraviglia viene meno appena si accerti che su quell’aereo viaggiano per varie convenzioni economiche specialisti scientifici e professori universitari che hanno avuto una formazione classica e, ovviamente, hanno l’inglese come lingua di riferimento, ecc.
Tornando alle nostre Mary e Susan potremmo pensare, come suggerisce la stessa Chicot, che le due donne abbiamo utilizzato la stessa comoda agenzia che si trova nei pressi del supermercato e che questa proponga alle signorine della middle class un pacchetto-vacanze standard, suggerendo magari la settimana ottimale. Adesso è quasi scontato che le due possano incontrarsi in quell’esotica località, dal momento che un posto non vale più l’altro, e nemmeno si possono «scambiare» alberghi e date... Come diceva Galileo nel Seicento e rammentava poi Bruno de Finetti, il rifondatore novecentesco della concezione delle probabilità, il mondo è governato dalla matematica, anche quello del turismo «tutto compreso».
Non vale per la sola Inghilterra. Al posto di Magaluf metteteci, che so io, le coste sarde o le montagne della Valtellina e rifate la storia magari con qualche baldo giovinotto e il suo principale invece di Susan e Mary. Per rendere più piccante la cosa, immaginate persino che il nostro eroe ceni nel miglior ristorante della località prescelta in compagnia della moglie del capo con la quale si è concesso un viaggio romantico e clandestino; ma a un tavolo vicino c’è pure il principale, ovviamente in compagnia di un’altra signora... Rivincita del melodramma? Non necessariamente. Se si deve proprio tradire (gli impegni di lavoro, come faceva Susan, o i vincoli della coniugale fedeltà, ecc) lo si faccia almeno con la sovrana indifferenza dell’occhio che finge... di non vedere. Comunque, a tutti buona vacanza, o meglio a nice holiday.
Giulio Giorello