MARCO ZATTERIN, La Stampa 18/6/2012, 18 giugno 2012
L’UE SCOMMETTE MILIONI DI EURO SUI TOUR STORICI
La Via Francigena è una scelta buona e ovvia. Meno immediata, ma non meno interessante, è la «Iron Curtain Trail», la strada della Cortina di Ferro, percorso che invita i viaggiatori dal Mar Nero al mare di Barents per assoporare storie e culture del passato comunista del continente. Entrambe dimostrano che c’è un nuovo modo di fare turismoa, sulla Strada dei Fenici o quella degli Ulivi. Una formula che invita a mettere tutto il meglio insieme e aprire opportunità di viaggio, e di business, alternative.
L’Unione europea è disposta a metterci dei soldi, e non solo per piacere, visto che il turismo genera il 5 per cento del prodotto interno lordo comunitario e mantiene 10 milioni di posti di lavoro. Nel 2011 Bruxelles ha già avviato un bandi per convogliare 1,2 milioni di euro nei tracciati culturali di vacanza transnazionale, rispettosi dell’ambiente e delle identità. Il primo festival delle strade culturali si è concluso domenica a Pavia. Un nuovo bando è aperto per l’anno in corso. Altri 1,2 milioni messi al servizio di fondazioni, entità turistiche, società di servizi, amministrazioni locali e piccole imprese. Si cercano idee da far confluire in progetti tematici comuni ed europei. Subito.
E’ un piano che tocca nel profondo le entità locali, visto che il 90 per cento dei percorsi attraversano comunità rurali. E’ un modo per riorientare il turismo oltre ai «soliti» percorsi, per generare opportunità anche lontano dalla grandi città e centri d’arte. Il bando per quest’anno scade il 25 luglio alle ore 17. Entro questa data bisognerà presentare i progetti, mettendo insieme almeno cinque partner di cinque paesi differenti; uno fra questi, deve essere una piccola e media impresa. Le iniziative sono esaminate in stretto coordinamento col Consiglio d’Europa, visto che si rivolgono a un sistema che varca i limiti dell’Ue.
Il bando richiede la presenza di una «unità», che sia una autorità locale o una organizzazione, che assuma la responsabilità del progetto e della sua realizzazione. A questo, si aggiungo dei «punti nazionali di riferimento», persone o istituzioni che si occupino del coordinamento nazionale e transfrontaliero. Infine, si richiedono dei concreti piani di azione, con una strategia di comunicazione che dia loro visibilità.
Attingendo al bilancio europeo, l’Ue è pronta a cofinanziare sino al 75 per cento del valore dei singoli progetti, per un massimo di 410 mila euro ciascuno. L’opportunità è per sei iniziative. Pur non essendo obbligatoria come condizione, aiuterà la valutazione il fatto che fra i partner ci siano microimprese. L’intenzione è proprio quella di coinvolgere i pesci piccoli del settore, piuttosto che i grandi operatori. Le richieste devono essere presentate in forma elettronica. Più informazioni presso la direzione Industria e Imprese della Commissione Ue. Dossier di riferimento: 43/G/ENT/CIP/12/B/N02S022. Avvertenza: quasi tutto il materiale è solo in inglese.