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 2012  giugno 18 Lunedì calendario

La carica dei 2050 Chef nel mondo - Il sito «Cim - Chef italiani nel mondo», ideato dallo chef Marco Medaglia, ha numerose funzioni: «Ne ho ereditato l’embrione nel 2009 da altri cuochi italiani, che avevano creato un gruppo Google come forum per la categoria

La carica dei 2050 Chef nel mondo - Il sito «Cim - Chef italiani nel mondo», ideato dallo chef Marco Medaglia, ha numerose funzioni: «Ne ho ereditato l’embrione nel 2009 da altri cuochi italiani, che avevano creato un gruppo Google come forum per la categoria. E l’ho trasformato in quello che è ora: un portale dove ci si può scambiare idee, contare su una rete di appoggio se ci si trova ad affrontare difficoltà mentre si è all’estero, promuovere la cucina italiana, diffondere informazioni, e pubblicizzare alcune iniziative che ci stanno a cuore. Ma anche cercare e offrire lavoro nel nostro settore, una delle funzioni più importanti», spiega. Medaglia, che lavora all’estero dal 1998, e che ha fatto esperienze in Europa, Stati Uniti ed Asia, è ora lo chef esecutivo del ristorante Angelini dello Shangri-la di Hong Kong, e sa per esperienza diretta quello che ci si ritrova ad affrontare una volta lasciata l’Italia: «La formazione che abbiamo noi è ottimaper tutto quello che riguarda il lavoro base dello chef, ovvero, il cucinare. Non per il management però, e invece oggi, in particolare all’estero, quello che è richiesto è non solo essere un bravo cuoco, ma anche avere la capacità di gestire una cucina di alto livello nella quale si possono muovere anche trenta persone. E’ un modello che ancora i nostri Istituti Alberghieri non affrontano (la migliore scuola per questo è quella di Losanna, in Svizzera), ma che diventa fondamentale per chi vuole lavorare fuori dal nostro Paese”, dice, e aggiunge: “detto questo, è chiaro che la formazione dell’Alberghiero non basta – quello che ci vuole, per tutti, è la famosa gavetta. Ma oggi se si vuole lavorare all’estero bisogna essere pronti ad essere chef-manager: fuori non serve manodopera, quella ormai ce l’hanno tutti, ma molta professionalità». E questo, per una professione che viene definita da Medaglia come tutto fuorché un mestiere: «È passione». Il sito, con già più di 2050 iscritti («l’ultima volta che ho contato, ho visto che avevamo membri in 96 Paesi», dice Medaglia), rispecchia senz’altro le difficoltà economiche di questo periodo: «Ora per ogni posto di lavoro pubblicizzato vengono inviate decine di curriculum, anche di alto livello». Ma quello che Cim vuole fare è cercare di introdurre un concetto ancora poco sviluppato in Italia: il lavoro di squadra. «La cucina italiana è richiestissima. In parte, perché è vista come una cucina semplice, rilassata, più accessibile di quella francese, per esempio. Però noi continuiamo a non saper fare vero marketing, a non saperci vendere. E su questo, dovremmo imparare a lavorare meglio».