Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  giugno 17 Domenica calendario

L’ex Beatle ha 70 anni e nulla è cambiato - Qui bisogna mettersi d’accordo. Questi settantenni doc, vanno mandati ai lavori forzati ad Antigua, ad abbronzarsi a vita, o dobbiamo tenerceli stretti e succhiare da loro tutto il nettare che ancora possono offrire prima di precipitare nella vecchiaia classica tramandataci da Noé? La questione non è peregrina

L’ex Beatle ha 70 anni e nulla è cambiato - Qui bisogna mettersi d’accordo. Questi settantenni doc, vanno mandati ai lavori forzati ad Antigua, ad abbronzarsi a vita, o dobbiamo tenerceli stretti e succhiare da loro tutto il nettare che ancora possono offrire prima di precipitare nella vecchiaia classica tramandataci da Noé? La questione non è peregrina. Né in generale, né tantomeno nel caso di Paul McCartney, che domani compie ‘sti benedetti 70 e da giorni non si parla d’altro. Logico, in fondo. Per sorte, è toccato a Macca rappresentare materialmente l’idea ormai platonica dei Beatles, mostrare anche come sarebbero potuti essere fisicamente e artisticamente tutti gli altri se uno non fosse morto ammazzato ai 40 e l’altro non si fosse spento dolorosamente di malattia a 58; gli tocca pure, in verità, surrogare il fratellino più anziano e più buono dei 4 ma un po’ così, Ringo Starr, del quale è difficile scovare una dichiarazione indimenticabile. Data la valenza storica ed artistica dei Beatles, e il suo peso creativo nei Fab Four, sir Paul avrebbe potuto esser stroncato da tanta responsabilità. Da persona intelligente, ha deciso di prenderla bassa: mi è successo di sentirgli raccontare ridendo di come Yesterday si intitolasse all’origine Scrambled eggs , uova strapazzate, con il tono di chi racconta una stupidaggine giovanile. Insomma, la prende bassa, per indole e per scelta. Così continua a fare il suo lavoro, incide dischi, va in tour e ha detto chiaro che non ha intenzione di smettere. Spesso riposa, Macca, tant’è che in questo momento la sua presenza viene segnalata a Montalcino in Toscana, nel resort di lusso di Castiglion del Bosco, dove per domani sera ha ordinato una gran grigliata in giardino: ma non toccherà carne, facendo piangere i cultori di chianina, lui vegetariano storico. «A big do isn’t really me», non sono proprio il tipo per grandi festeggiamenti, ha spiegato giorni fa, il fatidico 18 sarà dunque con pochi amici e famigliari, fra i quali la figlia Stella celebrata stilista, ma soprattutto con la terza moglie sposata l’anno scorso, Nancy Shevell. Una donna, tra l’altro, specchio della saggezza acquisita dal sano provinciale di Liverpool che non è mai stato un womanizer, quanto piuttosto un quieto uomo di famiglia: con la seconda consorte Heather Mills ne aveva passate di tutti i colori, finendo sui tabloid con grande scorno personale al momento del divorzio, per le richieste di lei, tipa simpatica quanto Yoko Ono. La Shevell, dicevamo, 18 anni meno di Paul, ereditiera americana, è tanto ricca che non può aver sposato per interesse il musicista più benestante del mondo (secondo la rivista Forbes, che qualche volta comunque le spara anche grosse). Il compleanno rotondo scuote la memoria e attizza le fantasie, finendo per far emergere le good vibrations intorno al bassista mancino, tuttora eccellente performer, unico titolato in pieno da coautore - ad eseguire il repertorio storico beatlesiano con performances che lasciano sempre sbalorditi per il carisma, la forza, l’energia con le quali sa snocciolare canzoni finite nella memoria mondiale (e uniche in questa funzione di rappresentanza pop così vasta e impegnativa). Intorno, per questi 70 anni, gli fioriscono omaggi. Paul Weller domani gli dedicherà via iTunes B irthday , canzone dei Beatles dal White Album: un regalo benefico, con gli incassi degli acquisti destinati a War Child, organizzazione supportata dal baronetto. Y ellow Submarine , il film, è stato intanto appena restaurato in digitale e Blue Ray, e anche questo suona un regalo. La PETA, organizzazione per il trattamento etico degli animali, gli ha preparato una copertina di Abbey Road con un pesce, un maiale, un pollo e una mucca che attraversano le famose strisce pedonali dell’album con la scritta «Happy Birthday»; e furono proprio i piedi nudi di Paul nella foto originale, tra l’altro, a scatenare i fautori del PID (Paul is dead, Paul è morto), la leggenda che ancora oggi riempie il web, secondo la quale il vero McCartney morì in un incidente d’auto nel ‘66. «Avevo caldo, mi son tolto le scarpe», ha confessato finalmente di recente a Sky. Lunga vita a Paul.