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 2012  giugno 17 Domenica calendario

La Chiesa litiga, i fedeli fuggono - Mentre in Vaticano la com­missione dei cardinali Her­ranz­Tomko-De Giorgi indaga a tutto campo su Vatileaks - era po­meriggio hanno parlato diretta­mente con Benedetto XVI - conti­nuando e tenere in stato di fermo il maggiordomo Paolo Gabriele in­dagato per furto di documenti ri­servati, un rapporto del Cesnur (Centro Studi sulle Nuove Religio­ni) pubblicato in queste ore evi­denzia a chiare lettere una realtà che fa male, molto male, alle gerar­chie della stessa Chiesa cattolica: in Italia i fedeli cattolici non ci so­no sostanzialmente più

La Chiesa litiga, i fedeli fuggono - Mentre in Vaticano la com­missione dei cardinali Her­ranz­Tomko-De Giorgi indaga a tutto campo su Vatileaks - era po­meriggio hanno parlato diretta­mente con Benedetto XVI - conti­nuando e tenere in stato di fermo il maggiordomo Paolo Gabriele in­dagato per furto di documenti ri­servati, un rapporto del Cesnur (Centro Studi sulle Nuove Religio­ni) pubblicato in queste ore evi­denzia a chiare lettere una realtà che fa male, molto male, alle gerar­chie della stessa Chiesa cattolica: in Italia i fedeli cattolici non ci so­no sostanzialmente più. I dati so­no impietosi. Il 70 per cento degli italiani, pur non dicendosi esplici­tamente ateo, è «lontano dalla reli­gione » e frequenta la Chiesa solo in occasione di matrimoni e fune­rali. Che sostanzialmente signifi­ca che non frequenta mai, se non costretta dagli eventi. Dati impres­sionanti e che molto dovrebbero far riflettere anche le sigle cattoli­che aderenti al Forum di Todi del­lo scorso ottobre le quali, proprio in questi giorni, hanno dichiarato di volere dar vita a un nuovo parti­to a­ll’interno del centro destra for­te, dicono, anche della sostanzia­le adesione dell’Udc, un partito di tre federatori di peso: Corrado Pas­sera, Lorenzo Ornaghi e Raffaele Bonanni. Stando al sondaggio del Cesnur quante possibilità avreb­be un partito siffatto di contare qualcosa? Secondo alcuni poche, molte poche. Ma al di là della ricaduta in ter­mini di voti del progetto di una nuova Democrazia cristiana, c’è dell’altro. E cioè la sostanziale scomparsa dei fedeli. Ne sanno qualcosa i parroci italiani: la do­menica le chiese sono sempre più vuote, uno spettacolo a tratti deso­lante. E ne sanno qualcosa i rettori dei seminari: lì dove cinquanta an­ni fa c’erano frotte di candidati al sacerdozio, oggi il numero dei se­minaristi si conta sulle dita di una, forse due mani. Dice, infatti, la ri­cerca diretta dal sociologo torine­se Massimo Introvigne che oltre agli atei tout court cresce il nume­ro di coloro che, senza dirsi atei, tuttavia non sono in contatto con nessuna forma organizzata di reli­gione. Spiega Introvigne: Abbia­mo distinto due categorie di atei. Gli «atei forti», in grado di motiva­re i­l loro ateismo con ragioni ideo­logiche, sono il 2,4 per cento e so­no più presenti tra le persone an­ziane e meno istruite, dove sor­prendentemente è ancora forte anche un ricordo dell’ateismo co­munista. Gli «atei deboli», meno ideologici, ma che considerano Dio e la religione irrilevanti in un mondo dove contano solo il lavo­ro, il denaro e le relazioni affettive, sono il 5 per cento e sono più nu­merosi fra i giovani e fra le perso­ne più colte». Dunque gli atei cosiddetti «for­ti » non sono pochi, se proiettati sul numero totale degli italiani adulti si tratta di tre milioni di per­sone. Ma la ricerca nota che il loro numero tende a rimanere stabile, senza crescere, dagli anni 1990 a oggi.«Ben diverso però-spiega In­trovigne- è il discorso sui «lontani dalla religione», una cifra che, comprendendo anche gli atei, ar­riva nella ricerca al 70,8 per cento della popolazione. Si tratta di per­sone che nella grande maggioran­za non si dicono atee ma hanno perso ogni contatto con la religio­ne: vanno in chiesa solo per i matri­moni e i funerali, e se pure si dico­no religiose o «spirituali» metto­no insieme credenze disparate. Si tratta ormai di una solida maggio­ranza degli italiani». La ricerca indaga anche sulle cause che tengono così tanti italia­ni lontani dalla religione istituzio­nale e in particolare dalla Chiesa cattolica. Anche qui le ragioni ide­ologiche, tra cui l’idea che la scien­za renda obsoleta la religione, so­no nettamente minoritarie. Ai pri­mi posti ci sono la sensazione che la religione abbia poco da dire sui problemi concreti della vita con­temporanea, il rifiuto degli inse­gnamenti morali delle Chiese, e ­per quanto riguarda una crescen­te ostilità al cattolicesimo - gli scandali dei preti pedofili e le pole­miche sulle ricchezze e i privilegi fiscali della Chiesa. A conti fatti una domanda è d’obbligo: la Chiesa cattolica può sperare ancora in un avvenire ra­dioso? Una luce viene dai santua­ri. Sono questi oggi, più delle par­rocchie, ad attirare un numero im­portante di fedeli. E’ tramite i san­tuari che molti si avvicinano alla fede, o tornano ad avvicinarsi. Da atei o post credenti divengono cre­denti.