Filippo Facci, Libero 15/6/2012, 15 giugno 2012
L’OPINION MAKER
Prendiamola alla lontanissima. Sappiamo che esistono fenomeni sempre «notiziabili» e che tra questi ci sono i suicidi, gli stupri, gli incidenti sul lavoro, il bullismo eccetera: significa che sono così tanti e frequenti (tutti i giorni, in pratica) che in qualsiasi momento i giornali possono montare campagne e allertare l’opinione pubblica e pressare i legislatori. È accaduto spesso, e negli ultimi anni ci sono campagne che sono esplose quando i fenomeni paradossalmente erano in calo. Poi sappiamo, pure, che i giornali tendono a evidenziare le notizie non sulla base di una loro rilevanza assoluta, ma sulla base di quanto ritengono che possano riguardarci (noi italiani, nel caso) o di quanto le notizie si inseriscano nella traiettoria di altre notizie. Dunque un singolo omicidio può riempire pagine e talkshow mentre ci sono massacri sanguinari che proseguono da anni, per esempio in Africa, e che praticamente non esistono: poi magari ne parla Beppe Grillo, domani, e allora cambia tutto per qualche giorno. Lo stesso ovviamente riguarda i grandi temi, i dibattiti, le questioni etiche e civili che non invecchiano mai: ogni volta ci vuole un pretesto, una scusa, un caso scatenante o meglio risvegliante. Ecco, mettiamola così: siamo messi davvero male se per riparlare di omosessualità, per qualche minuto, abbiamo avuto bisogno di una battuta di Cassano sui froci. di Prendiamola alla lontanissima. Sappiamo che esistono fenomeni sempre «notiziabili» e che tra questi ci sono i suicidi, gli stupri, gli incidenti sul lavoro, il bullismo eccetera: significa che sono così tanti e frequenti (tutti i giorni, in pratica) che in qualsiasi momento i giornali possono montare campagne e allertare l’opinione pubblica e pressare i legislatori. È accaduto spesso, e negli ultimi anni ci sono campagne che sono esplose quando i fenomeni paradossalmente erano in calo. Poi sappiamo, pure, che i giornali tendono a evidenziare le notizie non sulla base di una loro rilevanza assoluta, ma sulla base di quanto ritengono che possano riguardarci (noi italiani, nel caso) o di quanto le notizie si inseriscano nella traiettoria di altre notizie. Dunque un singolo omicidio può riempire pagine e talkshow mentre ci sono massacri sanguinari che proseguono da anni, per esempio in Africa, e che praticamente non esistono: poi magari ne parla Beppe Grillo, domani, e allora cambia tutto per qualche giorno. Lo stesso ovviamente riguarda i grandi temi, i dibattiti, le questioni etiche e civili che non invecchiano mai: ogni volta ci vuole un pretesto, una scusa, un caso scatenante o meglio risvegliante. Ecco, mettiamola così: siamo messi davvero male se per riparlare di omosessualità, per qualche minuto, abbiamo avuto bisogno di una battuta di Cassano sui froci.