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 2012  giugno 18 Lunedì calendario

TUTE HIGH-TECH PER VOLARE

I campioni dello sport vestono high-tech. Il progresso ha portato un’autentica rivoluzione nell’abbigliamento dell’atleta ma se prima l’attenzione era rivolta a pochi particolari, adesso impera la tecnologia che entra addirittura in campo perché permette di migliorare la performance. A Londra, la Federatletica americana fascia i suoi atleti nella rivoluzionaria tuta della Nike e i nuovi Pro Turbo Speed sembrano davvero essere il corrispettivo dei costumoni in poliuretano che hanno segnato, strapazzandola come hanno fatto con i record del mondo, il nuoto.
Questo nuovo look spaziale, che gli statunitensi hanno già mostrato nel passato: Florence Griffith ha sfoggiato una tuta avveniristica al Mondiale di Roma ’87 nei 200 metri, è stato addirittura testato nella galleria del vento - negli ultimi 12 anni ci sono state ben 1000 ore di test - ed è, secondo i tecnici, ecologico poiché ricavato da bottiglie pvc riciclate. Ogni tuta sarà realizzata utilizzando 13 bottiglie di plastica. Secondo i tecnici, il body che indosseranno gli atleti consentirà di guadagnare, visto il minore impatto con l’aria, 0,023 secondi ogni 100 metri. La Nike ha lavorato non solo per le scarpe e per i completi da basket ma, proprio con Pro Turbo Speed, ha preparato un prodotto per gli sprinter.
Ne è passato di tempo dalle maglie che indossavano i ciclisti negli anni Trenta o Quaranta, maglie che non erano antivento e neppure idropellenti ma solo maglie di lana che si inzuppavano con la pioggia e diventavano insopportabili con il caldo. Il tessuto è cambiato rapidamente e le aziende hanno preso in esame particolari come la leggerezza prima ancora dei colori prima di cominciare ad esaltare le prestazioni degli atleti portando maglie, tute e costumi nelle gallerie del vento e addirittura nei laboratori della Nasa.
La tecnologia avanza rapidamente e nello sport di alto livello concede più di un vantaggio. Il materiale da competizione, dalle tute agli attrezzi (le aste, le scarpe, gli sci per non parlare delle biciclette) sono autentici strumenti sempre più avanzati che, qualche volta, sono paragonabili al doping. Nike Pro Turbo Speed diventa un autentico aiuto per i campioni e il colosso statunitense ha coniugato perfettamente leggerezza ed estetica: nella sua aderenza, la pelle di plastica mostra muscoli e curve senza lasciare nessun dettaglio all’immaginazione.
Tute ma non solo perché anche le scarpe utilizzeranno le innovazioni tecnologiche. Dopo le usa e getta per i maratoneti, è sempre la leggerezza insieme alla solidità nei punti importanti, la caratteristica delle calzature. Per i fondisti c’è una vera rivoluzione: una scarpa realizzata con una precisa mappatura del piede e con aerazione e traspirazione nei punti essenziali. Ogni dettaglio è stato curato e la scarpa del maratoneta (si chiama Flyknit) ha una tomaia che pesa appena 34 grammi mentre l’intera scarpa arriva a 160, peso che arriva a 220 grammi per la stessa calzatura da allenamento.
Ultraleggere sono anche le scarpe chiodate di Usain Bolt. A Pechino il Fulmine aveva le dorate «Ugo 100m Beijing»; a Londra calzerà le «Puma Bolt evoSpeed Sprint LTD», scarpa nata con il concetto di leggerezza, flessibilità e comfort dal peso di appena 160 grammi