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 2012  giugno 17 Domenica calendario

ORA IL PARTITO HA LA SUA EROINA: UNA DONNA CINESE NELLO SPAZIO —

La Cina che, laggiù in basso, le appare piccola, da oggi si sente in realtà più grande e più forte. Liu Yang è la prima astronauta — anzi, «taikonauta» — nella storia della Repubblica Popolare e il suo volo, spiccato ieri alle 18.37 locali dalla base di Jiuquan (nel Gansu, lembo meridionale del deserto del Gobi), è anche il più complicato della storia spaziale cinese. La missione della navetta Shenzhou 9 non solo è la quarta che prevede l’impiego di un equipaggio dopo quelle del 2003, 2005 e 2008 (il primo cinese nel cosmo fu Yang Liwei) ma il doppio aggancio con la base spaziale Tiangong 1, uno automatico e uno manuale, più le attività previste dai tre membri della spedizione ne fanno una svolta tecnologica e psicologica cruciale per Pechino.
Liu Yang ha 33 anni. In un Paese dove la propaganda lancia cicliche campagne a base di slogan e figure edificanti, la pilota dell’aeronautica militare offre un nuovo volto intorno al quale coagulare l’orgoglio nazionale. A maggior ragione mentre si intensificano le ipotesi di una donna nel comitato permanente del Politburo che sarà deciso in autunno: secondo diverse ricostruzioni Liu Yandong, possibile numero 4. I compagni di missione di Liu Yang sono più esperti. Il comandante Jing Haipeng, 46 anni, aveva volato con la Shenzhou 7 mentre il colonnello Liu Wang era stato addestrato insieme al primo taikonauta una quindicina d’anni fa. In confronto Liu Yang, che pure si è esercitata per 16 ore al giorno, è una novellina. Benché abbia in curriculum 1.680 ore di volo da pilota di cargo militari, non è stata selezionata che nel 2010 per condurre, senza essere una scienziata, esperimenti medici.
Per ironia della sorte, il suo viaggio cade a 49 anni esatti dal lancio della prima donna nello spazio, la sovietica Valentina Terechkova. Prima di partire Liu Yang ha ringraziato il marito per il supporto che le ha dato e ha voluto «ringraziare la madrepatria per quest’occasione»; ha definito la sua chance «una grande fortuna concessa a pochi» ma ha dedicato un pensiero a chi si dedica alla famiglia, che giudica un privilegio d’analoga importanza. Il numero uno della gerarchia comunista, il presidente Hu Jintao, si è congratulato dalla Danimarca a lancio avvenuto, mentre prima aveva impartito la sua benedizione il numero due, Wu Bangguo, leader del Parlamento.
Si sa che a Liu Yang sarà garantita, in quanto unica donna, un po’ di riservatezza e di intimità. Lei ha aggiunto che vorrà «sentire il viaggio nel cuore, per osservare la Terra, dare uno sguardo migliore alla nostra meravigliosa patria». I tre si sono portati un film di Tom e Jerry «per distrarsi un po’ dopo tanto lavoro» e ciascuno ha scelto quello che preferisce: il comandante Jing un genere di dialoghi teatrali serrati chiamato «xiangsheng» (assai apprezzato anche dai taxisti), l’altro ufficiale Liu Wang un po’ di musica classica, la taikonauta Liu invece un programma didattico della tv di Stato. L’esperienza del primo cinese nello spazio, 9 anni fa, e quella dei lanci successivi hanno raffinato le dotazioni della cambusa. I tre hanno a loro disposizione un’ottantina di cibi diversi, con salse vigorose (peperoncino compreso) per contrastare l’attenuazione del gusto che l’agenzia Xinhua segnala tra i disagi della permanenza nello spazio. Tè al limone, latte, barrette di cioccolata fanno parte del menu.
L’avventura della Shenzhou 9 viene presentata come propedeutica alla conquista della Luna ed è cominciata mentre i media annunciavano trionfanti che un mezzo sottomarino, il Jiaolong, aveva raggiunto venerdì i 6.671 metri di profondità nella Fossa delle Marianne, un record per la Cina. Conquista doppia: lo spazio e gli abissi. Ma quello che a Pechino conta soprattutto è che, grazie alla maggiore Liu Yang, l’altra metà del cielo non sia più necessariamente l’altra.
Marco Del Corona