Lauretta Colonnelli, Corriere della Sera 05/06/2012, 5 giugno 2012
OTSUKA E MAZZUCCO TRA ROMANZO E STORIA
Julie Otsuka, che questa sera leggerà un suo inedito sul palco della Basilica di Massenzio a fianco di Melania Mazzucco, ha scritto uno dei libri più belli usciti quest’ anno in Italia: «Venivamo tutte per mare», tradotto da Bollati Boringhieri. E nel testo che leggerà stasera, la scrittrice di origine giapponese nata in California e residente a New York, in fondo spiega da dove nasce il suo volume, a metà tra romanzo e ricognizione storica. Ne parla nella saletta della Casa delle Letterature, ventiquattro ore dopo essere scesa dall’ aereo che l’ ha portata per la prima volta a Roma: «Un racconto di fantasia, ma basato sugli appunti presi molti anni fa, quando mia madre fu colpita dall’ Alzheimer. Gli unici ricordi che le erano rimasti riguardavano il periodo in cui fu internata in un campo di concentramento negli Usa, durante la seconda guerra mondiale. Mi interessava scoprire quale parte di memoria si salva dalla malattia». Si capisce che da questi ricordi materni Otsuka ha estratto anche la prima idea di «Venivano tutte per mare». In seguito ha iniziato una ricerca sull’ argomento consultando un gran numero di fonti storiche. «Ho trovato le vicende di migliaia di giovani donne giapponesi, le cosiddette "spose in fotografia", che all’ inizio del Novecento giunsero in America e che durante il conflitto bellico furono strappate dalle loro case e internate insieme a mariti e figli». Per scrivere i libro, Otsuka si è inventata un linguaggio corale di grande efficacia, in cui ogni singola voce si fonde con tutte le altre in un unico flusso, e ogni singola storia personale contribuisce a formare il grande affresco della Storia. Anche Melania Mazzucco racconta tempi di guerra nel suo romanzo più recente, «Limbo», edito da Einaudi. E lo fa attraverso la voce di una soldatessa italiana, Manuela Paris, reduce dall’ Afghanistan. Dice di aver cominciato a pensare a questa storia, molto tempo prima che l’ esercito inviasse militari donne sui fronti più caldi dei conflitti. Dice che ha incontrato per la prima volta soldatesse reduci soltanto dopo l’ uscita del libro e che le hanno confermato tutto quello che lei aveva immaginato con la fantasia. Ma per Massenzio ha scelto «una storia semplice». Precisa che quando Maria Ida Gaeta l’ ha invitata a partecipare al Festival della Letteratura dedicato al tema Semplice/Complesso, ha pensato ci si aspettasse da lei qualcosa sulla complessità, visto il tipo di linguaggio che generalmente usa. «Ho optato per un microracconto di formazione su quella che per me è la cosa più complessa - nel senso di multiforme - ovvero i rapporti tra le persone, come si instaurano e come si evolvono. Qui faccio incontrare una adolescente ingenua, quella che si definisce appunto una ragazza semplice, con una donna più grande, molto vistosa ed equivoca; e imprevedibilmente nasce un’ amicizia. La donna diventa per la ragazzina addirittura oggetto d’ amore oltre che di ammirazione». Le letture di Otsuka e Mazzucco sono accompagnate dalla musica dal vivo di Fonderia, l’ attore Vinicio Marchioni leggerà alcuni brani dai libri già editi delle autrici. Ingresso: Clivo di Venere Felice in via dei Fori Imperiali. In caso di pioggia la serata si sposta al Teatro Quirino.
Lauretta Colonnelli