Aldo Grasso, Corriere della Sera 16/06/2012, 16 giugno 2012
APPLAUSI A GUZZANTI E AL SUO «ANIENE 2»
«Monti non è sobrio, è che regge meglio l’alcol». Giusto un anno fa, avevamo lasciato Corrado Guzzanti travestito da Venditti intento a cantare «Aniene», in ricordo di quella volta che l’affluente del Tevere ruppe gli argini. C’è chi ha il dio Po e c’è chi ha il dio Aniene, inviato sulla Terra dal padre con la difficile missione di aiutare la corrotta razza umana «a diradare la fitta nebbia di incertezze» che l’avvolge.
Ce lo ritroviamo ora nelle vesti di un conduttore televisivo molto di centro (il centro nasce dall’affermare tutto e il contrario di tutto, da dissociato, dall’infilare molti luoghi comuni sull’attuale situazione politica non curando la provenienza dei medesimi), che fa da filo conduttore ai vari personaggi della galleria «Aniene 2. Molto rigore per nulla» (SkyUno, giovedì, ore 21).
Le risate che Corrado Guzzanti strappa allo spettatore sono dapprima piene di rabbia e irrisione, poi, procedendo nel disastro italiano, si colorano di smarrimento, al limite della rassegnazione: «Padre — dice Aniene — a livello di pratico, che devo fa?.... Padre, te seguo e nun te seguo».
C’è l’intervista al gemello di Tremonti («fancullo il mercato!»), a Rambo reduce dal Pdl, a Giovanardi contro i gay, a Mons. Pizzarro sulla crisi della Chiesa, ma quella più strepitosa è a Lorenzo, l’ex studente disadattato, ora ragazzo padre, disoccupato, alle prese con il figlio Luco: «Disagaggiato, nato laziale, puzza come una fogna».
«Aniene 2» è molto bello e molto costruito, assomiglia più a un film che a uno show televisivo (appuntamento una tantum non routine quotidiana). Ai testi ha contribuito Andrea Purgatori (molto nella costruzione del conduttore tv), che si esibisce anche come voce off.
Forte della sua grande comicità che sa essere, al tempo stesso, ilare e inquietante, Corrado dovrebbe evitare nelle conferenze stampa di dare giudizi sui suoi colleghi, perché poi alla fine salta sempre fuori la sorella, e lì casca l’asino.
Aldo Grasso