16 giugno 2012
CORRISPONDENZA PER SETTE
Negli Stati Uniti il servizio postale perde circa 25 milioni di dollari al giorno.
Il fatturato di Poste Italiane lo scorso anno è stato di 21,7 miliardi di euro, con 846 milioni di utile. (Guido Fontanelli, Panorama 9/5)
La rivista Fortune mette le Poste Italiane e l’Eni in vetta al World’s Most Admired companies, la classifica mondiale delle aziende più apprezzate. (Poste.it)
Le Poste ogni giorno effettuano 20 milioni di spedizioni di corrispondenza e 180mila di pacchi. Uffici postali: più di 14mila. Lavoratori: 150mila (è la prima azienda italiana per numero di dipendenti). Le lavoratrici donne sono circa 74mila, pari al 53% del totale. Le postine, su un totale di 40mila addetti, sono poco meno della metà (circa 17mila). (poste.it; Rosaria Talarico, La Stampa 9/5)
Uffici postali diretti da donne: 81% in Emilia Romagna, 74% in Valle d’Aosta, 76% in Piemonte, 70% in Friuli Venezia Giulia, 67% in Liguria e Toscana, 66% in Trentino Alto Adige, Umbria e Marche, 63% in Veneto, 62% in Lombardia. Sardegna e Abruzzo 53%, Molise 54%, Lazio 51%. Calabria 44%, Basilicata 41%, Campania 40%, Sicilia 32%, Puglia 30%. (poste.it)
Matilde Serao appena diciottenne vinse il concorso da postina a Napoli (lavorò lì per quattro anni e raccontò la sua esperienza nelle novelle “Telegrafi di Stato” e nel libro “Il romanzo della fanciulla”).
In Italia ci sono 60mila cassette per la posta. (poste.it)
Oltre l’80% della corrispondenza in Italia è smistato in maniera automatizzata. (poste.it)
Da noi le Regie Poste furono create nel 1862, in cui confluirono le amministrazioni postali degli Stati preunitari: il governo Cavour stabilì 410 nuovi uffici postali periferici, da allestire in tutta la penisola italiana. Il primo prodotto finanziario offerto dalle Regie Poste, a partire dal 1862, fu il vaglia postale, per il trasferimento rapido di denaro. Altra tappa importante: il 1875, quando le poste offrirono il libretto di risparmio. (Rosaria Talarico, La Stampa 9/5)
Il primo francobollo con la dicitura «francobollo italiano» è del 1863 (da 15 centesimi, disegnato dal tipografo Francesco Matraire).
In Italia il francobollo fu introdotto nel 1850, mentre nel 1874 nacque la cartolina postale, seguita dalla cartolina illustrata. Nel 1881, fu istituito il servizio dei pacchi postali. (Rosaria Talarico, La Stampa 9/5)
La divisa dei primi postini: una «tunica di panno turchino a un petto, venata di scarlatto con colletto ornato di gallone in argento, chiusa con bottoni inargentati aventi la impronta Regie Poste; pantaloni di panno bigio per l’inverno e di tela greggia per l’estate; pellegrina di panno turchino con cappuccio; berretto di panno turchino con venatura rossa e collo stemma Reale in argento; cravatta nera». Era fornita dall’amministrazione, ma doveva essere rimborsata in 24 rate, con trattenute sullo stipendio.
Le corrispondenze provenienti da zone infette da peste e colera erano sottoposte a suffumigi disinfettanti e poi vi si applicava un bollo con la scritta «Netta fuori e sporca dentro».
Nonostante la liberalizzazione del settore, in Italia le Poste restano monopoliste, perché gli è stato assegnato - per decreto e non per bando - per i prossimi 15 anni il “servizio universale” ossia la consegna in tutta Italia di posta (fino a 2 kg) e pacchi (fino a 20 kg), comprese bollette e bollettini.
All’indomani dell’Unità d’Italia il trasporto della posta era affidato ai corrieri scortati e ai postiglioni a cavallo. Oppure c’erano i «procaccia» che giravano armati per difendere i valori. Dal 1855 fino agli ultimi decenni del Novecento, sui treni c’erano gli ambulanti postali, vagoni attrezzati in cui impiegati delle Poste smistavano la corrispondenza. Con la prima guerra mondiale si inaugurò il servizio postale aereo. I postini usarono molto la bicicletta, poi si diffusero sempre più le moto, i furgoni, gli autocarri e oggi i quadricicli elettrici. (Rosaria Talarico, La Stampa 9/5)
Nel luglio 1917 le Poste italiane trasportarono quasi 4,9 milioni di lettere in un giorno.
Oggi per Poste Italiane la raccolta complessiva tra libretti e buoni è di circa 296 miliardi di euro. I conti correnti ammontano a 5,6 milioni. (Rosaria Talarico, La Stampa 9/5)
Nel 1913 a Milano cominciò a funzionare il primo impianto di posta pneumatica, progettata per velocizzare l’invio di telegrammi e di lettere. A Roma, Milano e Napoli furono costruite reti sotterranee di tubature dentro le quali viaggiavano contenitori cilindrici capaci di contenere fino a ottanta lettere ciascuno. I cilindri venivano aspirati a grande velocità dagli enormi motori di posta pneumatica collocati nei più importanti uffici postali delle città. Nel secondo dopoguerra, Milano e Roma avevano, rispettivamente, circa 42 e 65 chilometri di condutture. Il servizio cessò nel 1981. Oggi alcuni dei tunnel sotterranei della posta pneumatica ospitano i cavi in fibra ottica. Rosaria Talarico, La Stampa 9/5)
Le Poste vantano 2,4 miliardi di credito con lo Stato. Massimo Sarmi, amministratore delegato di Poste: «Il servizio ci costa 650 milioni all’anno e lo Stato ce ne riconosce 320, pagati dopo anni». (Guido Fontanelli, Panorama 9/5)
Indagine di Altroconsumo: su un campione di 1.638 spedizioni, 246 sono state oggetto di reclamo perché danneggiate, mai arrivate o consegnate in ritardo. Di questi reclami, solo per uno è stato corrisposto un rimborso. (AGNESE ANANASSO , la Repubblica 29/11/2011 )
Lettere arrivate in ritardo: pochi giorni fa a una famiglia di Belfast è stata consegnata una missiva scritta da un avo morto sul Titanic (era stata acquistata all’asta da un uomo misterioso che poi l’ha fatta recapitare ai discendenti dell’autore). Un signore settantaquattrenne della Pennsylvania ha ricevuto a novembre una lettera d’amore datata 20 febbraio 1958: con la mittente, nel frattempo, s’è sposato e divorziato. (ricerche in rete)
La novantacinquenne del Mantovano che si vide recapitare dopo 66 anni una lettera dal marito, prigioniero nel lager di Stablack, nella Prussia Orientale. (Gazzetta di mantova 3/3/2009)
Una bambina tedesca nel 1960, a 10 anni, scrisse una lettera a Elvis Presley per chiedergli un autografo come dono di compleanno. Il cantante affidò la risposta con la firma all’affittacamere, che non la spedì mai. Solo nel 1999 la busta con l’autografo fu mandata all’ammiratrice: «Quando l’ho ricevuta mi si sono riempiti di lacrime gli occhi. Non ho mai smesso di ascoltare i suoi dischi». (Corriere.it 17/1/1999)
Un uomo è evaso dal carcere di Willich, vicino a Düsseldorf, spedendosi in un pacco postale. Impiegato nella tipografia del penitenziario, è riuscito a entrare nella scatola di 150 cm per 120 e a mischiarsi con altro materiale che doveva essere consegnato in alcuni negozi. Caricato su un camion insieme ad altri pacchi, poco dopo aver superato le porte del carcere è uscito dal suo imballaggio, ha rotto il telone che copriva il rimorchio del camion ed è svanito. (notizie.tiscali.it 18/11/2008)