Giampiero Martinotti, la Repubblicai 15/6/2012, 15 giugno 2012
TRA I VELENI DE LA ROCHELLE IL NIDO D’AMORE CLANDESTINO CHE FA INCIAMPARE VALÉRIE
DAL NOSTRO INVIATO
LA ROCHELLE - Olivier Falorni ha la sicurezza del candidato quasi imbattibile. Non può più far un passo senza avere attorno un microfono o una telecamera, ma l’uomo sembra aver appreso bene il mestiere di politico e continua a consumare le suole delle scarpe percorrendo in lungo e in largo il collegio elettorale: distribuisce volantini, stringe le mani, saluta chi conosce, ha una parola per tutti quelli che lo incoraggiano. Più difficile chiedergli se La Rochelle ha ospitato anche uno dei primi nidi d’amore di François Hollande e della First Lady. «Questa non l’avevo ancora sentita», dice ridacchiando un barista. Eppure, si dice che l’amicizia politica che ha legato per più di dieci anni Falorni e Hollande abbia avuto anche qualche risvolto più personale.
Il capoluogo della Charente-Maritime è una delle più belle città della costa atlantica e da quasi vent’anni ospita, a fine
agosto, il raduno di militanti socialisti che inaugura la stagione politica. E secondo
Le Point,
Falorni avrebbe “protetto” l’amore clandestino tra Valérie Trierweiler e l’allora segretario socialista: tra il 2005 e il 2007 Hollande era ancora ufficialmente in coppia con Ségolène Royal e la Trierweiler seguiva da giornalista l’attività del Partito Socialista. Anche le convention a La Rochelle. L’amicizia, prima ancora della gelosia, sarebbe insomma alla base del famoso tweet della First Lady.
Ségolène Royal preferisce anche lei evitare l’argomento. Come il suo avversario, passa da un posto all’altro con l’agilità di una gazzella: l’uscita di una scuola, il mercato, il porta a porta nei quartieri popolari, quelli in cui la gente non è andata a votare ma in cui lei è più popolare. Data per sicuramente sconfitta dai sondaggi, non si arrende: «Non mi dò mai per vinta», dice a
Libération.
Ma l’altroieri sera, davanti ai suoi sostenitori, la voce era rotta dall’emozione quando ha parlato,
per la prima volta, del tweet della First Lady: «Non ho reagito subito, il colpo era troppo violento. Non vuol dire che non sia mortificata. Non sono un robot. Chiedo rispetto, sono una madre di famiglia, i figli sentono quel che si dice».
Ieri pomeriggio ha preferito non tornare sull’argomento. Giacca a fiori e sciarpa rosa, si è data da fare come una militante di base, con quella modestia e quell’umiltà, magari finte, che contrassegna il mestiere di politico. Davanti a una scuola
elementare, i ragazzini le corrono incontro. Non capita tutti i giorni di vedere da vicino una star che la sera appare in tv. La baciano, le stringono la mano. Le madri le confidano i loro problemi e lei, che è presidente della regione, si fa dare carta e penna, prende nota. Fare la madre fra le madri le piace: anche lei, prima ancora del suo ex compagno, ha vantato la sua qualità di donna “normale”. Ma la professionista della politica è sempre in agguato: quando una bambina le porta un fiore,
lei esclama: «Che gentile!». Ma subito glielo rimette in mano: «Ridammelo». E così fotografi e cameramen possono immortalare la scena.
La campagna è fatta di questo, di piccoli gesti, strette di mano, occhiate di intesa con questo o quell’elettore. Falorni e Royal non sfuggono alla regola. Ma sul vecchio porto, nei caffè abbagliati da un sole estivo, si parla soprattutto di quel tweet, si ritirano fuori i vecchi rancori tra i due contendenti.