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 2012  giugno 21 Giovedì calendario

Tra euro, dracma, lira e baratto– La Grecia è a un passo dall’uscita dall’euro e dal ritorno alla vecchia dracma (sempre che i turchi non riescano a convincerla ad adottare la loro lira)

Tra euro, dracma, lira e baratto– La Grecia è a un passo dall’uscita dall’euro e dal ritorno alla vecchia dracma (sempre che i turchi non riescano a convincerla ad adottare la loro lira). Ma i suoi cittadini, o almeno una parte di essi, si sono già organizzati. Non trasferendo all’estero i propri risparmi o svuotando i conti correnti (per chi ha la fortuna di averli ancora carichi di fondi). A Velos, la capitale della regione della Tessaglia, circa un milione di abitanti da un paio d’anni ha preso a maneggiare i "tem", una nuova unità di scambio, che è in parte moneta e in parte una forma di baratto. Il concetto è abbastanza semplice. I consumatori si iscrivono on line e hanno accesso a un database dei membri del circuto. Ognuno comincia con un conto equivalente a zero e acquista tem offrendo prodotti o servizi. I debiti non possono superare i 300 tem e anche l’accumulo di crediti è limitato. L’idea del fondatore Theodoros Mavridis, un elettricista disoccupato, è che ognuno possa utlizzare la propria abilità manuale o intellettuale per mettere a disposizione un servizio in cambio di un altro servizio o di un prodotto. C’è ad esempio chi offre lezioni di inglese in cambio di babysitteraggio, o chi vende saponi fatti in casa e spera di comprare uova e verdure coltivate nell’orto del vicino. Un po’ come avveniva centinaia di anni fa. "Questi nuovi tipi di network si stanno diffondendo in tutto il Paese", spiega Yiorgos Stathakis, professore di economia politica all’Università di Creta: "Sono divenuti essenziali per la società". All’interno di questa economia gli euro non sono più fondamentali - anche se nella vita quotidiana continuano a servire per pagare tasse, bollette e affitto - e le capacità di ognuno sono valorizzate in parallelo con il sentimento di appartenenza a una comunità. L’esperimento rientra anche all’interno di una legge varata dal governo lo scorso anno per incoraggiare forme alternative di sviluppo e di imprenditoria locale. Nel farlo, regola anche un settore fiscalmente grigio dandogli ufficialmente lo status di non profit: in tempi di casse vuote lì dove non arriva lo Stato almeno può arrivare la comunità. F. B.