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 2012  giugno 15 Venerdì calendario

Nuova metro a Roma la linea dei record in tilt al primo giorno - I cittadini romani hanno atteso 12 anni per vedere aprire una nuova linea di metropolitana e poco più di 24 ore per incappare nel suo primo guasto

Nuova metro a Roma la linea dei record in tilt al primo giorno - I cittadini romani hanno atteso 12 anni per vedere aprire una nuova linea di metropolitana e poco più di 24 ore per incappare nel suo primo guasto. La linea «B1», sette anni di lavori per realizzare tre stazioni e posare 3,9 chilometri di binari al costo di 513 milioni di euro, sedici mesi di ritardo sui piani originali, è già diventata un caso. Ed ora rischia di trasformarsi in scandalo. «Inconveniente legato all’infrastruttura» ha certificato l’Agenzia capitolina per la mobilità annunciando a mezza mattina il blocco delle corse. «Solo un disservizio temporaneo» si è affrettato a precisare il sindaco Gianni Alemanno che solo mercoledì mattina all’alba, col solito codazzo di assessori e autorità, aveva tagliato il nastro dei nuovi impianti esultando. «Evvai, è fatta! Oggi è una giornata importante, è stato fatto un lavoro enorme e dal punto di vista tecnologico questa linea è davvero all’avanguardia». Ma cosa è successo ieri? Di fronte al guasto improvviso l’Atac ha subito messo in strada delle navette sostitutive, poi si è scoperto che il problema era dovuto a uno scambio all’altezza della stazione Bologna che si era bloccato. E in più mancava pure il tecnico addetto alla linea. Durata dell’inconveniente: 44 minuti. «Circa 20», secondo l’azienda trasporti. Quanto basta per lasciare a piedi diverse centinaia di romani infuriati. Non sarà «la figuraccia mondiale» di cui ha parlato ieri il Pd con la solita retorica roboante del partito d’opposizione, ma certo la figura per la città (e per il sindaco) non è bella. Del resto le polemiche non erano mancate nemmeno il giorno prima. Con l’ex sindaco Francesco Rutelli che rivendicava la paternità dell’opera dando del «maleducato» all’attuale sindaco perché fu la sua giunta, nel lontano 1994, a dare il via al progetto e nessuno lo aveva invitato alla cerimonia. Cerimonia che, stando ai maligni, Alemanno ha organizzato alla chetichella, quasi «vergognandosi» di inaugurare un’opera incompleta ma utile a distrarre un po’ i romani dalla stangata sui biglietti dei bus (+50%) scattata a fine maggio. Tredici anni tra ideazione, progettazione e realizzazione e poi l’accelerazione improvvisa. Anche a costo di non testare a sufficienza la linea, anche a costo di incappare in problemi di sicurezza come denunciano da giorni i sindacati, tant’è che ieri la «B1» s’è bloccata. Spiegazioni? Poche e imbarazzate. Ma non è un caso che Roma oggi, anno 2012, abbia appena 41 chilometri di metropolitana, contro i 460 di Londra, i 293 di Madrid e i 215 di Parigi. Quella che collega piazza Bologna con piazza Conca d’Oro è «una linea nata già vecchia» protestano i Verdi, dando voce ad un malumore abbastanza diffuso. In tutto questo tempo, infatti, il Comune non si è ricordato di comprare nuovi treni: le carrozze della B1 sono dunque vecchie e sporche (piene di scritte, mentre sotto le sedute regna il “concallato”, ovvero le incrostazioni di sporco stratificato nel tempo, denuncia l’Aduc). E per la stessa ragione, complice il mancato potenziamento della linea elettrica, la frequenza dei treni è particolarmente alta per questo tipo di servizi, otto minuti nelle ore di punta, addirittura 14 nella altre ore della giornata. Le tre nuove stazioni, tre grandi piazze ipogee, portano la firma dell’architetto Paolo Desideri, che ha disegnato anche la nuova stazione dell’alta velocità di Roma Tiburtina. Ma mancano le pensiline e sono a rischio allagamento vista l’intensità di certi temporali romani, le scale mobili non funzionano e in molti casi all’esterno ci sono ancora orripilanti cantieri aperti. La stazione Annibaliano è ancora senza parcheggio e a Conca d’Oro, in serata, si sono staccati pezzi di intonaco da un soffitto. Dopo l’incidente di ieri ora tutta l’attenzione, ed i timori, sono rivolti a lunedì, quando nella programmazione dell’Atac è previsto che vengano cancellate ben sei linee di autobus che sino ad oggi servivano la zona nord-est di Roma. Si tratta di un’area grande quanto Bologna dove vivono circa 500 mila persone. Che ovviamente adesso incrociano le dita sperando che «l’infrastruttura» non dia più problemi. E che i tecnici siano al loro posto.