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 2012  giugno 14 Giovedì calendario

FAVOLA ZHANG, IPAD E BUCHE IL NUOVO GOLF TARGATO CINA A 14 ANNI ALLO US OPEN: NON ERA MAI SUCCESSO 1895


ROMA
Ci sono ragazzi che a 14 anni riescono a malapena ad andare a scuola al mattino e a studiare, neanche tanto, il pomeriggio. E c’è chi a quell’età si ritrova a competere con i mostri sacri del green come Tiger Woods, Phil Mickelson, Rory McIlroy, Sergio Garcia. Come sta succedendo a Andy Zhang, 14 anni e mezzo, il più giovane golfista a partecipare allo storico Us Open, che inizia oggi all’Olympic Club di San Francisco, togliendo il primato all’hawaiano Tadd Fujikawa.
Zhang è cinese, di Shangdong, ma vive in Florida da quando aveva dieci anni, dopo aver vinto la sua categoria nel campionato del mondo Junior. È arrivato negli Stati Uniti senza sapere una parola di inglese. Il golf è la sua vita da quando ha iniziato a giocare, a sei anni. Ha lavorato duro il ragazzo alla Img Golf Academy di
Bradenton in Florida, fino ad arrivare con il suo metro e ottantadue di altezza (già) tra i 156 qualificati dell’Us Open, tra i big, quelli a cui Zhang vorrebbe chiedere l’autografo. Quelli che lui ha visto in tv, ha studiato, ha ammirato. Una partecipazione insperata, arrivata dopo il ritiro di Paul Casey per un problema a una spalla. Lui, primo delle riserve, non ci poteva credere quando gliel’hanno detto. È stato il suo caddy e manager Chris Gold a riportarlo coi piedi per terra. Sì perché Zhang quando si è trovato martedì a fare gli allenamenti col campione Masters Bubba
Watson e l’australiano Aaron Baddeley era talmente su di giri che Gold ha dovuto calmarlo: «Sei tu che devi fare gli autografi oggi», gli ha detto. Sa che il ragazzo, alto quanto un adulto ma dal sorriso e dalle bretelle da adolescente, ha un colpo da professionista ed ha anche la testa: «Non deve sentirsi troppo sotto pressione e potrà fare una bella gara». Perché a questa età approdare allo Us Open vuol dire essere un fenomeno: Tiger Woods ne aveva 15 di anni quando vi partecipò la prima volta, McIlroy a 14 stava ancora giocando il torneo del suo club. Ma erano altri tempi. «Questi
ragazzi aggiustano lo swing usando l’iPad» ha detto Tiger Woods.
«Io sono cresciuto nell’epoca dei Vhs.
Così non era mai precisa la posizione. Oggi, dopo
solo un anno di esercizio a colpire e colpire palle, riescono a ottenere uno swing perfetto». Zhang era già un talento quando è partito dalla Cina, un paese dove il golf non è lo sport nazionale, neppure lontanamente, bollato come “borghese” da Mao Zedong. Uno sport da ricchi, ancora, ma dove i golfisti sono passati in un decennio da 50mila a tre milioni, con un giro di affari di quasi 9 miliardi di dollari. E in Cina, vicino Hong Kong, c’è il campo da golf più grande del mondo, il Mission Hills: 6 milioni di metri quadrati, 180 buche, hotel, centri benessere, ristoranti. Per Zhang gli Stati Uniti sono il paradiso per giocare: «In Cina il golf non è uno sport molto sviluppato. Non si gioca sull’erba vera ma sul sintetico. Un giorno vorrei diventare come Feng (prima cinese a vincere un Lpga Tour,
ndr),
e che il mio paese sia orgoglioso di me, spero di rappresentarlo alle Olimpiadi ». Magari su quel podio potrebbe salirci. Qualcosa sta cambiando in Cina. Anche perché Zhang non è l’unico ragazzo prodigio. Da tenere d’occhio anche Guan Tianlang, 13 anni, il più giovane giocatore in uno European
Tour. Chissà cosa direbbe Mao.