Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  giugno 14 Giovedì calendario

NIENTE PREMIO A CHI È IN MATERNITÀ O MALATTIA CGIL E CISL DENUNCIANO L’ACCORDO ALLE POSTE


ROMA — Caro ministro tolga il “Bollino Rosa” a Poste italiane. Non è un’azienda per donne. È quanto chiedono con una lettera indirizzata a Elsa Fornero i rappresentanti sindacali di Cgil e Cisl comunicazioni, dopo la firma di un accordo che discrimina donne incinta, malati e portatori di handicap. Nel contratto di secondo livello dell’azienda è infatti previsto un bonus di 140 euro per chi in un anno ha fatto il 100% delle presenze. «Premio che da ieri non viene più riconosciuto a chi si assenta dal lavoro perché è in maternità, è in ospedale (anche dopo un infortunio sul lavoro) o soffre di gravi patologie», denunciano i due sindacati in una nota. Il 12 giugno è stato infatti firmato un accordo separato tra l’azienda e Uil poste, Failp-Cisal, Confsalcom e Uglcom, sigle che non superano il 22% della rappresentanza sindacale. «Un atto gravissimo », denuncia Barbara Apuzzo del Slc-Cgil «perché oltre a penalizzare chi è malato si equipara la maternità alla malattia». Poste italiane, con un bilancio in attivo e oltre il 50% dei lavoratori donne, aveva conquistato il “Bollino rosa” nel 2007.