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 2012  giugno 13 Mercoledì calendario

La storia di un mito Tutto su Marilyn, dai trucchi ai tacchi - «Marilyn? Contrariamente alla sua immagine di bionda svampita, era una donna estremamente col­ta, una lettrice accanita che avreb­be indossato egregiamente uno dei miei piccoli abiti in maglia, perfetti per enfatizzare la sua sensualità» di­ceva ieri a Parigi Massimiliano Gior­netti, direttore creativo di Ferraga­mo, quando a margine della confe­re­nza stampa di presentazione del­la sfilata al Louvre, gli abbiamo chie­sto se l’attrice fosse in qualche mo­do speculare all’idea di femminilità della collezione

La storia di un mito Tutto su Marilyn, dai trucchi ai tacchi - «Marilyn? Contrariamente alla sua immagine di bionda svampita, era una donna estremamente col­ta, una lettrice accanita che avreb­be indossato egregiamente uno dei miei piccoli abiti in maglia, perfetti per enfatizzare la sua sensualità» di­ceva ieri a Parigi Massimiliano Gior­netti, direttore creativo di Ferraga­mo, quando a margine della confe­re­nza stampa di presentazione del­la sfilata al Louvre, gli abbiamo chie­sto se l’attrice fosse in qualche mo­do speculare all’idea di femminilità della collezione. Non sfugge, infat­ti, l’importanza della mostra che Ferragamo dedica alla diva scom­parsa cinquant’anni fa. Allestita nel­le sale del Palazzo Spini Feroni a Fi­renze, apre i battenti il prossimo 20 giugno e rimane fino al 28 gennaio 2013. Certo, vista la quantità d’ini­ziative collegate al personaggio vie­ne da pensare che la Monroe è co­me il maiale: non si butta via nulla. L’icona della seduzione è protago­nista di diverse esposizioni, della lo­candina del Festival di Cannes, del film con Michelle Williams nelle sa­le in questi giorni, di programmi TV come Smash, un serial di Steven Spielberg con Angelica Houston e Uma Thurman. Tra operazioni commerciali - vestiti, gioielli e co­smetici a lei ispirati - e clonazioni del suo stile da parte di star hollywo­odiane con risultati non sempre ec­celsi, il mito di Marilyn resiste. La let­tura che ne fa la mostra fiorentina è sfaccettata e interessante. Del re­sto, pur non avendola mai incontra­ta di persona, Salvatore Ferragamo le aveva fornito una delle armi più affilate del suo celebre sex-appeal: le décolleté tacco undici con le quali sottolineava la sua memorabile andatu­ra dovuta, pare, a una con­genita lussazione dell’an­ca e non a una sospetta fur­bizia­accorciare di un cen­timetro un solo tacco - che le avrebbe consentito di ac­centuare l’ondeggiare dei fianchi. Di sicuro «il calzolaio dei sogni» conosceva gusti ed esigenze della donna che per anni ha rappresentato il sogno proibito dei maschi e non solo americani. Tant’è: oggi il mu­seo Ferragamo conserva oltre ven­ti modelli di calzature indossate dall’attrice di cui alcuni rieditati e messi in vendita in alcune boutique della griffe. Non ci sono in mostra solo scarpe (trenta paia) e alcuni bellissimi abiti del guardaroba del­la Monroe (cinquanta modelli) ma ha il pregio di mettere in relazione, attraverso filmati e documenti rari, la bellezza della diva con alcuni mi­ti antichi e moderni del mondo dell’ arte. Oltre a celebri fotografie che ri­traggono Marilyn in pose che per plasticità rimandano a importanti opere - da Afrodite a Leda, da Cleo­patra a Didone- ci sono una sezione dedicata a Pasolini e all’interpreta­zione di Marilyn nel film «La rab­bia », una con l’esposizione di opere d’arte tra cui il gesso della Ninfa dor­miente del Canova c­he rimanda al­le fotografie di Bert Stern e l’Alessan­dro morente, opera ellenistica che ha ispirato lo scatto di Cecil Beaton scelto come immagine simbolo del­la mostra. Imperdibili anche le «Quattro Marilyn» in bianco e nero di Andy Warhol del The Andy Warhol Museum di Pittsburg.