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 2012  giugno 13 Mercoledì calendario

Per lady Bmw un gigolò da 7 milioni - Signori e (soprattutto) signore. Ecco a voi il gigolò da 7 milioni di euro a botta

Per lady Bmw un gigolò da 7 milioni - Signori e (soprattutto) signore. Ecco a voi il gigolò da 7 milioni di euro a botta. A Pe­scara è il gran giorno di Helg Sgarbi, il focoso italosvizzero che raggirò ricchissime e at­tempate donne sposate, a cominciare da Su­sanne Klatten, proprietaria della Bmw e se­conda donna più potente di Germania dopo la Merkel. Il play boy che ripianava i debiti di gioco circuendo le sue vittime e filmandole segretamente in tutte le posizioni, è arrivato di buon ora a palazzo di giustizia per il pro­cesso su un presunto giro di estorsioni a luci rosse. Pettinato, elegante, poco scosso dalla condanna a sei anni per il mal riuscito tenta­tivo di estorcere altri 14 milioni a lady Bmw, Helg ha voluto subito scagionare l’amico im­prenditore Ernani Barretta, considerato senza molte prove dai pm il complice che ri­prendeva di nascosto le performance ses­suali in alberghi e saune di lusso. Il latin lo­ver si è preso tutte le colpe ammettendo di aver filmato da solo gli incontri con la Klat­ten con una telecamera nascosta «dentro la borsa posta al letto nella stanza d’albergo». Perché l’ha fatto?I video sarebbero stati un’assicurazione sulla sua reputazione qualora frau Susanne avesse deci­so di far uscire la relazione allo scoperto, «visto che io ero sposato, ma lei non lo sapeva».Quanto all’ami­co Barretta, «mi ha accompagnato in alcuni viaggi, in buona fede. Era assolutamente estraneo alle mie vicende, gli ho soltanto detto che avevo dei problemi per giustifica­re le precauzioni adottate per salvaguarda­re la mia incolumità. Gli chiedo scusa per averlo coinvolto» rifilandogli nella tasca del­la giacca i numeri di telefono di altre «sue» donne. Sgarbi ha vuotato il sacco su (quasi) tutto. Ha confessato di aver imbrogliato la­dy Bmw sui tanti milioni di euro per aiutare la famiglia di una bambina che s’inventò d’aver investito negli Usa. I soldi gli vennero consegnati in una scatola di scarpe nel gara­ge dell’albergo Holiday Inn di Monaco e di cui la donna «non chiedeva la restituzione». Con lady Bmw, «non era una storia impor­tante né seria, ma di simpatia reciproca», che è andata via via degenerando – ha rac­contato Sgarbi- ed è finita una sera guardan­do sulla televisione tedesca il film Il silenzio dei Quantd . La pellicola rac­contava l’epopea dei nonni di Su­sanne (il cui cognome completo è Klatten-Quantd), im­prenditori all’epoca collaborazionisti dei nazisti. Per dire, in seconde nozze la moglie del nonno di Lady Bmw sposò nientemeno che il gerarca Joseph Goebbels. Insomma, nel racconto del mantenuto, a un certo pun­to l­a Klatten si sarebbe stufata diventando ar­rogante «come i suoi antenati» che durante la guerra sfruttarono, in fabbrica, il suo di nonno, operaio ebreo e polacco. E così, mez­zo secolo dopo, il Vendicatore ha provvedu­to a castigarla chiedendole altri 14 milioni per non far uscire foto e filmini mai trovati. Inizialmente, Sgarbi ha ammesso di non aver pensato al ricatto. Poi, dopo «aver visto il film» e al termine di una sfuriata telefoni­ca, ha deciso che era ora di chiudere i conti con la storia. «Volevo sapere il motivo della sua decisione ma mi chiuse il telefono in fac­cia. Non riuscivo ad accettarlo, dopo tutto quello che c’era stato». Dopo aver incassato i soldi, Sgarbi si sarebbe preoccupato di sal­dare i debiti di gioco (per 60 milioni) senza però fare i nomi dei creditori. La Klatten,interrogata a Pescara nel­l’aprile scorso, s’è rifiutata di rispon­dere a una sola domanda: se fosse sta­ta innamorata di Sgarbi. Sul resto ha ribadito di non aver mai visto o cono­sciuto Barretta, di aver avuto un rela­zione durata due mesi, di esser stata mi­nacciata e ricattata da Sgarbi con conti­nue richieste di soldi. «Le foto ritraevano me svestita su un letto, camera 629». Nonostan­te i buchi vistosi dell’indagine e le denunce di maltrattamenti ai poliziotti, l’accusa ha chiesto la condanna anche per moglie e figli di Barretta (che carte alla mano in aula han­no smentito la ricostruzione degli inquiren­ti sulla provenienza illecita dei soldi). La se­condogenita Clelia ha addirittura accusato la procura di essersi genuflessa ai potenti di Germania, di aver svolto indagini con straor­dinaria superficialità. Condanna chiesta dal pm anche per Franciska, la povera mo­glie tradita da quell’Helg che in serata era già in cella in Germania con l’etichetta di tombeur de femme più costoso della storia. Altro che Demi Moore in «Proposta indecen­te ».Con Robert Redford,sul piatto,c’era«so­lo » un milione di dollari. Qui fra lady Bmw e generose ereditiere, dieci, venti, trenta di più.