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 2012  giugno 14 Giovedì calendario

Le streghe sono tornate e incantano le serie tv – Le streghe son tornate. Non hanno nulla a che vedere con il femminismo ma sono tipe toste e piuttosto indipendenti

Le streghe sono tornate e incantano le serie tv – Le streghe son tornate. Non hanno nulla a che vedere con il femminismo ma sono tipe toste e piuttosto indipendenti. C’è Lana Parrilla, Regina Cattiva di C’era una volta (martedì finale di stagione su Sky), la ragazza della porta accanto che nasconde mostruosi segreti Bitsie Tulloch di Grimm (dal 2 luglio su Mediaset Premium). C’è anche la coppia dei colpi bassi e delle vendette Emily VanCamp e Madeleine Stowe di Revenge (sta per finire su Sky, ma torna a settembre): più perfide di queste due donne normali poche streghe, anche nelle favole. Della loro serie rivendicano l’origine, Il conte di Montecristo , tuttavia Revenge è anche un modo moderno e senza interventi magici di rileggere “ Cenerentola , con la bionda fanciulla finta innocente che è pronta a usare qualunque mezzo per prendersi la rivincita contro la Matrigna (meglio: l’ex quasi matrigna, ora quasi suocera). Le altre due invece sono rappresentanti a pieno titolo della tendenza tv più innovativa e vivace, quella per cui si reinterpretano i personaggi delle fiabe, meglio se collocati nel nostro presente. Un po’ horror, un po’ fantasy, molto dark, trionfa il tuffo nel fantastico. Esaurito o quasi, comunque molto sfruttato il filone vampiri (da True Blood aVampire Diaries ), sono le favole a occuparne lo spazio. C’era una volta parte da Biancaneve (che vive davvero una seconda giovinezza, anche nei due film al cinema). Grimm dai tanti racconti dei narratori fratelli: il Lupo Cattivo, Cappuccetto Rosso, Barbablu, il Pifferaio magico, Orchi e streghe cannibali, sono tra noi, travestiti e sopraffattori come sempre. Solo alcuni, i Grimm, li vedono e possono dar loro la caccia. Poliziesco questo telefilm, ha per protagonista un detective «grimm», che nulla sa della genia cui appartiene (all’inizio), con fidanzata veterinaria e brava ragazza. O almeno così pare. «Nella nostra serie quasi nessuno è quello che appare veramente, anche l’anima più candida... Non c’è solo il Bene e il Male, il bianco e il nero: c’è molto grigio. C’è una bestia nascosta dentro a ciascuno», suggerisce Bitsie Tulloch. Per ora ha molto lavorato con gli animali, spesso ribelli alle istruzioni del regista, più che con i mostri che angosciano il suo protettivo fidanzato. Ma nella seconda stagione già in corso di lavorazione - lascia intendere - potrebbe esserci una svolta. Chi non teme di ammettere che il suo personaggio è cattivo nel profondo (ma spera per lui una qualche futura redenzione per via dell’amore che porta al figlio adottivo) è Lana Parrilla: cognome portoricano e nonni palermitani, ammette di aver faticosamente cercato dentro di se un lato oscuro e di averlo trovato tra le cose che l’hanno fatta soffrire. Come tutti, per quanto nefando, ama il suo personaggio, che tanto piace agli amici gay (dice), che le hanno anche suggerito come interpretarlo e adorano come veste. «In realtà sono due le persone che lo compongono, e come tali l’ho interpretato, come se fossero due film e due sceneggiature: la Regina strega e Regina, genitrice apprensiva, perché teme che la madre biologica si riveli e le porti via quel ragazzino che è il suo solo conforto». Inizialmente timorose entrambe per queste serie così estreme, si sono nel frattempo date una regione per il loro successo. «Le favole dei Grimm sono state scritte 200 anni fa, tutti le conoscono e le hanno lette. Sono archetipi che continuano a funzionare. Ho letto il libro di Bettelheim che le analizza per capirne i meccanismi», dice Tulloch. «Sono favole tramandate di genitore in figlio, che parlano dei grandi sentimenti e a tutti insegnano qualcosa», dice per parte sua Parrilla, convinta anche lei della loro universalità e trasversalità. Curiosamente chi non ne capisce il fascino sono gli uomini, i produttori: di altre serie, ovviamente. Fa una faccia schifata quando gli si chiede il perché del loro successo dall’alto di 40 anni di esperienza il produttore di tutti i Law & Order , Dick Wolf. Mentre commenta solo che a sua moglie piace tanto C’era una volta quello di Homeland, Howard Gordon. Salvo poi ammettere che «una realtà come quella che viviamo una fuga nel fantastico la spiega».