13 giugno 2012
TE’ E PICCOLI TRAMEZZINI AL PARTY DELLA REGINA - I
l privilegio di ricevere l’invito per uno dei garden party estivi (tre), nei giardini di Buckingham Palace, è concesso a pochi eletti. A sorpresa. E guai a sollecitarlo, si otterrebbe l’effetto contrario. Nel 2011, il cartoncino, con lo stemma di Sua Maestà Elisabetta II, scritto in caratteri dorati, è arrivato ad Enrica Roddolo, giornalista-scrittrice. Oltre che esperta di storia dell’aristocrazia europea, come dimostrano i suoi libri dedicati all’argomento.
Occasione importante, dunque. Forse irripetibile. Enrica la onora con entusiasmo. Così, nel pomeriggio di un giorno di luglio, sfoggiando un fascinator con piume (non un cappello, piuttosto l’abbellimento dell’acconciatura), rigorosamente made in Italy, si presenta davanti alla Grande Entrance di Buckingham Palace. È l’inizio dell’avventura, raccontata nelle prime pagine della sua nuova opera: Invito a Corte. Storia, ricevimenti e passioni nei palazzi d’Europa e d’America (Vallardi). L’idea di narrare i riti conviviali di re, regine e principi, i loro gusti enogastronomici, i dettagli curiosi sulle cucine e gli orti delle Case Reali (con incursioni nelle residenze più significative dei presidenti, dalla Casa Bianca, all’Eliseo, al Quirinale), nasce proprio dall’indimenticabile esperienza personale della scrittrice. Presa diretta, innanzitutto, nel descrivere l’ambiente, l’etichetta, l’organizzazione per l’accoglienza degli ospiti e il menu del garden party: dal tè (con una goccia di latte, come vuole la tradizione inglese) ai finger sandwich, cioè mini tramezzini alle uova e crescione, adorati dalla regina. «Che ha una predilezione anche per quelli con il cetriolo», annota la Roddolo. E ancora: delizie salate al prosciutto e senape, gamberetti e salmone. Mignon al cioccolato fondente, sovrastato da una dolce miniatura della corona di Sua Maestà.
I ricevimenti della Corte britannica occupano buona parte del libro, in un intreccio di storie e di personaggi, afflitti da innocenti peccati di gola. Kate Middleton, per dire, adora il foie gras, dispiacendo al suocero principe Carlo, votato al credo verde, biologico, salutista. Si narra di estivi passatempi culinari, di trasgressioni irresistibili (Wally Simpson, duchessa di Windsor, magra come un’acciuga, adorava, però, i cioccolatini di «Charbonnel et Walker»). Il racconto va zigzagando, armonicamente, tra i protagonisti di ieri e di oggi. È evidente come l’autrice conosca in profondità i fatti e i retroscena della Casa Reale d’Inghilterra. Ed è qui che si esercita il suo sguardo particolarmente attento. Del resto, vince l’attualità: in questo 2012, la regina Elisabetta II festeggia il Diamond Jubilee, cioè i 60 anni di regno.
Il quadro narrativo, nelle cui sfumature affiora il sottile gioco della dinner-table diplomacy dei potenti, si completa cogliendo le abitudini, più inedite, quotidiane e gastronomiche, di principi e re delle Corti di Spagna, Belgio, Olanda, Svezia, Monaco. Il risultato, come si augura Enrica Roddolo nell’epilogo, è davvero godibile e gustoso.
Marisa Fumagalli