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 2012  giugno 09 Sabato calendario

FEDE: IO, TRADITO DAI GIORNALISTI


Faccio una doverosa premessa: a me Emilio Fede è simpatico, dai tempi in cui conduceva Test su Raiuno, e quindi parto sempre con un pregiudizio positivo nei suoi confronti. Dalla chiacchierata che ho fatto con lui sono uscite almeno un paio di notizie (il suo prossimo libro sarà pubblicato con Cairo Editore, il suo prossimo programma per Mediaset verrà realizzato su format prodotto dalla Ldm di Daniele Di Lorenzo), una bella storiellina («la mia segretaria, che ha lavorato con me per 23 anni, su raccomandazione di Craxi, non si è fatta più sentire appena ho lasciato il Tg4»).
Poi, prima di riprendere a conversare amabilmente con lo storico giornalista, mi sono anche lasciato altrettanto amabilmente insultare (a seguito di una domanda sensibile su ipotesi di accuse di Fede a Mediaset), con tanto di accenni ai miei gusti sessuali e a eventuali professioni di mia madre. L’ex direttore del Tg4 è fumantino pure a causa di un infortunio al ginocchio che lo costringe a consulti ortopedici e massaggi continui. Ma la sfuriata dura poco, presto torna il sereno.
Andando con ordine, parto dal Tg4, dagli ascolti in crescita con la direzione di Giovanni Toti, e dalle dichiarazioni di alcuni giornalisti del tg, che raccontano di un clima molto più disteso e sereno dopo l’addio di Fede. «Non guardo il Tg4, e quindi non lo giudico», risponde l’ex direttore, «perché sarebbe un po’ come rivedere una donna che hai amato molto e da cui, poi, ti sei separato. Io preferisco non soffrire». Quanto a ingratitudini diffuse, Fede assicura che «i grandi giornalisti sono venuti a salutarmi, a trovarmi. Sono quelli che non hanno bisogno di arruffianarsi nessuno. Sugli altri non dico niente. Certo, molti non si son fatti sentire. Per esempio», prosegue Fede, «ho avuto una segretaria per 23 anni. Era la figlia del portiere dello stabile di Largo La Foppa, a Milano, dove abitava Bettino Craxi. Fu proprio Craxi a segnalarmela. Ebbene, è stata con me per 23 anni, ma da quando non sono più direttore non si è fatta viva».
In questi giorni Fede è molto attivo su Twitter, con denunce contro giornalisti e politici in merito alla vicenda della valigetta di soldi che lui avrebbe portato in Svizzera: «Certo, mi fa impazzire il silenzio che è calato su quel fatto. Dove sono i colleghi giornalisti e i politici garantisti? I vari Capezzone? Un giornale come il Corriere della Sera mi sbatte in prima pagina, mi rovina l’esistenza, e poi? Perché nessuno ne parla più?». Già, perché? Lei che idea si è fatta? «Io dico che non hanno scoperto nulla. Tra l’altro mi risulta che quella segnalazione è arrivata tramite lettera anonima, non ci sono documenti degli istituti di credito né testimonianze dirette. E allora, ripeto, io voglio sapere a che punto siamo. Il direttore Ferruccio de Bortoli è un amico, ma in quella occasione non si è comportato né da amico, né da direttore. Io, allora, ogni giorno chiamerò in causa giornalisti e politici su Twitter affinché mi spieghino che fine ha fatto la vicenda della valigetta».
La ferita è aperta, Fede si scalda. A un accenno sulla rottura con Mediaset e a qualche accusa al Biscione (in una intervista a botta calda di Fede a Repubblica, poi smentita), ecco che il direttore sbrocca per cinque minuti. «Sono i giornalisti bastardi che distorcono le mie dichiarazioni, che inventano tutto». Seguono contumelie al sottoscritto, con minacce di arrivare in redazione con tanto di scorta, di carabinieri e di avvocato Pecorella.
Ripristinata la quiete, l’inventore dell’informazione su Mediaset ribadisce che «ho avuto la solidarietà di Silvio Berlusconi, che mi starà vicino. Fedele Confalonieri è un amico da 20 anni, mi ha dimostrato grande affetto, e tutto quello che è successo è colpa mia che non ho rispettato il contratto che prevedeva che io lasciassi la direzione del Tg4. Ora tutto è chiarito, e ho firmato con Mediaset un contratto di consulenza triennale». Fede si occuperà dello sviluppo dell’informazione del Biscione, e ha iniziato a lavorare su un nuovo programma, con format realizzato insieme con Daniele Di Lorenzo (casa di produzione Ldm). «Per tutto questo, il mio referente sarà il direttore generale dell’informazione di Mediaset, Mauro Crippa».
Quanto al libro che l’ex direttore del Tg4 sta scrivendo, «ho strappato l’intesa che mi legava a Mondadori per il decimo libro, Io e Silvio, che non scriverò più. Spero, ora, che Mondadori mi dia la liberatoria per poter pubblicare il mio prossimo scritto con Cairo Editore. Sarà un libro di giornalismo, della mia storia e degli avvenimenti che ho seguito in 60 anni di professione».
Una professione che Fede ama, anche se «mi dispiace appartenere alla categoria dei giornalisti, piena di fannulloni e di mercenari. Mi avete rovinato voi giornalisti», urla, tornando sulla vicenda della valigetta, «ma a questo punto, visto pure come si comportano i politici, ho deciso che non farò neppure il parlamentare. Proseguirò la mia battaglia su Twitter, con i miei 4 mila followers. Certo, qualcuno mi insulta, mi dà del porco schifoso. Ecco, su quelli la Digos deve indagare. Sono i nuovi terroristi, le nuove Brigate Rosse».