Andrea Rustichelli, Affari & Finanza, La Repubblica, 11/6/2012, 11 giugno 2012
DALLE PISTE ALLE PALESTRE GLI AFFARI DEL MADE IN ITALY
Tra tutte le gare olimpiche, quella agli investimenti per Londra 2012 è cominciata da tempo: meno eclatante e televisiva, eppure sostanziosa. È stata la BravoSolution, azienda internazionale nata in Italia (la sede principale è a Milano), a fornire la piattaforma tecnologica per la gestione di tutti gli acquisti di opere e servizi messi in moto dai Giochi: un volume d’affari da circa 10 miliardi di euro. Altri due portabandiera del made in Italy guidano la lista delle imprese italiane fornitrici: la romagnola Technogym e la piemontese Mondo. La prima sta realizzando una ventina di palestre e in particolare quella del Villaggio olimpico destinata agli atleti di tutte le delegazioni, mentre alla seconda spettano tutte le forniture in materia di atletica e di altre nove discipline, basket e volley compresi: dai canestri alle reti, dal tartan di ultima generazione della pista per le gare di corsa alle attrezzature per il salto in alto o per il lancio del peso. Dal punto di vista dei contratti, esistono diverse tipologie. Alcune aziende come appunto Technogym hanno un rapporto simile ad una sponsorizzazione. Altre come la Mondo di Gallo d’Alba (Cuneo) che con Londra arriva alla decima Olimpiade consecutiva (cominciò a fornire piste a Montreal 1976) hanno un rapporto misto di sponsorizzazione e di vendita. In generale, le imprese fornitrici scelte dal Cio portano alle olimpiadi le attrezzature e il know-how di personale specializzato (40 tecnici per la Mondo e 100 istruttori per la Technogym). In cambio ne hanno un ambitissimo
ritorno di immagine. Per le aziende internazionali essere fornitrici di un’olimpiade è il top dei blasoni. Se la Technogym, al termine dei Giochi, porterà via la gran parte delle attrezzature (sono circa 750 le macchine da palestra), altro discorso vale per la Mondo: non tutti gli allestimenti sono rimovibili. La maggior parte dei materiali (un buon 70%), spiegano dall’azienda, è stata venduta e rimarrà in loco, all’interno degli impianti di atletica e dei campi per gli altri sport. E poi ci sono gli sponsor in senso stretto: la squadra di aziende sostenitrici del Coni e della delegazione italiana è guidata da Intesa Sanpaolo (main sponsor), con cui è stato stipulato un contratto triennale fino al 2014. Mentre per l’abbigliamento c’è la holding Armani, sponsor tecnico: ha disegnato le tute e gli abiti degli atleti italiani (linea Emporio Armani), compreso il vestito di gala che gli azzurri indosseranno per la cerimonia di apertura dei Giochi (linea Giorgio Armani). Sponsor ufficiali sono poi Kinder e Fiat. La Prada, forte dell’esperienza di Luna Rossa, fornirà l’abbigliamento tecnico per la squadra di vela. Ammontano a circa 20 milioni, spiegano dal Coni, i contratti con gli sponsor per il triennio che finisce nel 2014. Le Olimpiadi di Londra, con un costo stimato in circa 3 milioni per la delegazione italiana, lasceranno margini di introiti per il Coni e la possibilità di spesa per altre manifestazioni. Fulcro della spedizione londinese sarà Casa Italia, il grande spazio di incontri, eventi e servizi aperto al pubblico, ubicato davanti all’abbazia di Westminster.