G. Ve., Il Sole 24 Ore 12/6/2012, 12 giugno 2012
DA COCA-COLA LO 0,21% DEL PIL ITALIANO
Più di un miliardo di euro versato in tasse ogni anno e un valore aggiunto pari allo 0,21% del Pil italiano. Questo l’impatto che la Coca-Cola ha sulla nostra economia, grazie al contributo complessivo di 8 impianti di imbottigliamento e, se si considera l’indotto, di oltre 45mila lavoratori. A rivelarlo è uno studio, presentato ieri, che analizza l’impatto della celebre bevanda gassata sull’Italia, Paese in cui il marchio opera dal 1927. I risultati della ricerca sommano gli effetti indiretti, quelli cioè riconducibili ai fornitori e ai partner commerciali del marchio, a quelli diretti, collegati invece alle aziende del mondo Coca-Cola.
Nonostante l’unicità del brand, dietro alle famose bollicine non c’è solo la casa madre di Atlanta: le bevande, pur seguendo scrupolosamente la ricetta originale, sono in realtà prodotte in diversi Paesi ad opera di società di imbottigliamento locali che acquistano il preparato da The Coca-Cola Company, la quale si limita ad operare sul marchio e sul marketing strategico.
A confezionare le lattine e bottiglie che arrivano sulla nostra tavola, oltre a Sibeg attiva in Sicilia, c’è Coca-Cola HBC Italia - filiale locale di un gruppo quotato ad Atene, New York e Londra - che in Italia conta 3.200 dipendenti e 1,1 miliardi di fatturato. «Nel processo di produzione, confezionamento, promozione e distribuzione dei suoi prodotti al cliente finale, Coca-Cola agisce quindi come un’impresa prevalentemente locale, stimolando l’attività economica lungo l’intera catena del valore» ha spiegato Ethan B. Kapstein, autore della ricerca e professore di economia politica presso l’Insead (Institut Européen d’Administration des affaires). «Il suo operato esercita un effetto di sostegno sia sulle imprese a monte sia su quelle a valle. Tali imprese generano, a loro volta, redditi ed entrate fiscali, sviluppando in questo modo l’attività economica all’interno delle loro rispettive catene del valore». In particolare, in base agli ultimi dati disponibili, si stima che la supply chain Coca-Cola immetta nell’economia italiana un valore aggiunto pari a 3.163 milioni di euro (equivalente allo 0,21% del Pil); di questo il 40%, pari a circa 1.251 milioni di euro, è versato sotto forma di tasse allo Stato (lo 0,37% del totale delle entrate fiscali in Italia). Coca-Cola impiega direttamente 3.300 dipendenti mentre l’impatto occupazionale diretto e indiretto è pari a circa 45.300 posti di lavoro (equivalente allo 0,18% della forza lavoro totale a livello nazionale). In pratica, sottolinea lo studio ad ogni posto di lavoro diretto corrispondono 13 posti di lavoro indiretti all’interno dell’economia italiana. «Stiamo continuando ad assumere» ha concluso Alessandro Magnoni di Coca-Cola Hbc Italia. «Abbiamo investito circa 50 milioni nel 2011 fra marketing e supply chain e proseguiamo con gli investimenti: nonostante il periodo particolare la risposta dei consumatori ci rende ottimisti».