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 2012  giugno 11 Lunedì calendario

BARBAPAPÀ, L’ETICA CAFONAL DEL MERIDIANO

L’attesa è finita, e anche la pazienza. Ieri, a Pietrasanta, al Festival «Anteprime», il Papa della Sinistra Eugenio Scalfari, all’Angelus, ha dato l’annuncio: il suo «Meridiano», dal sobrio titolo La passione dell’etica , uscirà a settembre. Vorremmo che l’estate fosse già passata.
Comunque, la notizia è un’anteprima a metà, in quanto la meridianizzazione del giornalista - cosa che farebbe felice Vittorio Sereni, fondatore della storica collana - era nota da tempo. Si sapeva che il «Meridiano» sarà di oltre 400 pagine e che tra gli articoli raccolti ci sono soprattutto quelli politici perché «mi sento più filosofo che letterato», come ha detto Scalfari a Pietrasanta, e perché «è cultura anche quella», come disse a suo tempo Renata Colorni, la Rosa Luxemburg di Segrate. E si sapeva anche che la nota biografica non sarà scritta da un curatore, ma dallo stesso Scalfari, uno che non si fida neppure di Ezio Mauro, figurati di uno sconosciuto... Metti che poi si dimentica la sua collaborazione con Roma fascista . E si sapeva pure che la mancata partecipazione di Scalfari, il settembre scorso, all’appello di molti autori Mondadori contro la casa editrice per la «defenestrazione» dell’editor Andrea Cane (per far posto, si disse, a Sandro Bondi, il quale com’è noto oggi ricopre un ruolo chiave a Segrate...) era una mossa elegante e ipocrita per non inimicarsi i vertici della maison mentre si stava definendo il suo «Meridiano».
Quello che però non si sapeva è che l’autobiografia sarà di oltre cento (100) pagine, qualcosa in più, giustamente, della vita di Thomas Mann ne La montagna magica . L’introduzione critica, invece, sarà di Alberto Asor Rosa, già recensore ufficiale per Repubblica delle fatiche letterarie del Fondatore. Il quale, ieri, portatosi ormai a casa il «Meridiano», non ha perso l’occasione per l’ennesimo beau geste . Da vero cafone, chiacchierando di «questione morale», Scalfari ha detto che «abbiamo avuto a che fare con un grande bugiardo fino a poco tempo fa». Ora, «quel» bugiardo può essere anche un mafioso, un corrotto, un corruttore, un puttaniere, il peggior criminale del mondo. Però, delle due l’una. Se pensi che il tuo editore è un bugiardo e lo vuoi dire, non vai a casa sua, a Pietrasanta, al Festival della Mondadori, e non ti fai pubblicare il «Meridiano» da lui.
Se invece vuoi andare al Festival a fare passerella e tieni al tuo «Meridiano», per educazione, stai zitto. Altrimenti, è come se io accettassi l’invito a cena dal mio editore e poi, a pancia piena, al momento di alzarmi da tavola, gli dicessi che sua moglie è una zoccola e la crostata faceva schifo. Invece Scalfari ha sempre detto che a Segrate si trova benissimo. E la minestra è abbondante.