Antonino D’Anna, ItaliaOggi 11/6/2012, 11 giugno 2012
India, il fotovoltaico parla italiano. Dal prossimo anno via alla conversione di due impianti – L’italiana Bonfiglioli, impresa fornitrice di inverter solari in India, prevede di iniziare a produrli nel paese dell’Elefante a partire dal 2013
India, il fotovoltaico parla italiano. Dal prossimo anno via alla conversione di due impianti – L’italiana Bonfiglioli, impresa fornitrice di inverter solari in India, prevede di iniziare a produrli nel paese dell’Elefante a partire dal 2013. L’azienda ha due impianti vicino a Chennai, dove produce un po’ di tutto: dai motori alle scatole cambio. Adesso è il turno del solare: il gruppo ha già investito circa 6,5 miliardi di rupie indiane (93.823.601,414 euro) negli ultimi 13 anni, e dal 2010 a oggi ha speso 1,2 mld di rupie (quasi 18 mln di euro). La Bonfiglioli, negli ultimi tempi, si è affermata come uno dei fornitori principali del settore degli inverter solari, e ha venduto prodotti per una potenza pari a 200 MW installati. Poiché l’India diventerà nel tempo un ottimo mercato, con interessanti prospettive di crescita, l’azienda ha deciso di produrre direttamente in loco, evitando di importare gli inverter dalla Germania, dove attualmente vengono costruiti. Attualmente gli inverter prodotti partono da un range di almeno 250 kv, ma Bonfiglioli sta lavorando a prodotti più piccoli, da 10 kv e anche meno, utili per impianti fotovoltaici da tetto. Per i prossimi due anni è previsto un investimento di 400 milioni di rupie (5,8 mln), che si affianca all’attività odierna dell’azienda italiana: la costruzione e la distribuzione dei motori d’imbardata per le pale eoliche, che permettono alle pale di orientarsi secondo il flusso del vento. L’energia solare sta diventando un’importante realtà in India, dove il governo locale sta implementando una serie di politiche per diversificare le fonti energetiche e far crescere il settore delle fonti pulite. In testa a questa sfida ci sono gli stati del Gujarat e il Centro Jawaharlal Nehru National Solar Mission; il Gujarat contribuisce alla politica pro energia solare con il 70% sul peso totale dei nuovi impianti aperti nel biennio 2011-2012. A spingere la crescita del settore ha anche contribuito la rapida discesa del costo di un impianto completo, tanto che la potenza installata è passata dai 20 MW del 2010-2011 ai 940 del 2011-2012. Secondo però la Crisil Research, uno dei maggiori istituti indipendenti di ricerca, il costo degli impianti subirà un rallentamento nel calo quest’anno. Ciononostante, la politica governativa continua a supportare la crescita della potenza installata da energia solare: in questo lo stato è stato aiutato dalla discesa del costo dei pannelli solari, che pesano per il 50% dell’impianto completo. A spingere in basso i prezzi è stata la forte concorrenza cinese, che ha retto nonostante i mercati europei per il momento abbiano subito una battuta d’arresto a causa della crisi economica e dalla scelta dei governi italiano, tedesco e spagnolo, di cancellare gli incentivi per questa forma di energia pulita. L’unico mercato europeo al momento in grado di dare soddisfazioni al solare è l’Ucraina, dove si prevede che la potenza installata quest’anno raddoppierà: obiettivo raggiungere una produzione di energia solare pari a 1.000 MW entro il 2015, pari al 2% dei 50.200 MW prodotti da Kiev nel 2010.