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 2012  giugno 08 Venerdì calendario

CHI VUOL ESSER ESATTORE?LE FAVOLE DEL FISCO AI MINORI


ROMA – Va bene la cultura della legalità. Va bene che l’educazione civica è materia scolastica. Va bene che un po’ di nozioni tributarie si possono utilmente apprendere financo sui banchi di scuola. E passi pure che la lotta all’evasione fiscale va combattuta a 360 gradi. Ma stavolta - per fortuna non in tutta Italia - l’amministrazione finanziaria pare essere andata fuori“registro”. L’iniziativa «Fisco e scuola»lanciata ormai da diversi anni dall’agenzia delle Entrate e affidata alle direzioni regionali per le declinazioni territoriali ha preso, in alcune circostanze, delle pieghe clamorose. Quella che davvero grida vendetta (e raccontata ieri su Libero) è stata lanciata in Campania: bambini tra i 9 e 10 anni sono stati letteralmente arruolati come veri e propri 007 del fisco con l’obiettivo di denunciare le irregolarità dei commercianti sugli scontrini fiscali. Così, la prossima estate dovranno svolgere attività di accertamento e a settembre consegnare i rapporti ai dirigenti delle Entrate. In pratica, gli studenti delle elementari di Napoli, culla del nero, dovranno stanare bar, negozi e ristoranti che occultano i redditi all’erario. Insomma, quello che non riesce agli sceriffi delle Entrate, insomma,è affidato ai ragazzini. Di fatto moderni Balilla alle dipendenze dello Stato per dare una mano al fisco in affanno. L’operazione Balilla, come accennato,non è isolata. Ecco le altre perle. Suona un po’come una mossa da regime, forse al limite col delirio pedagogico, pure l’iniziativa promossa in Piemonte (che al termine degli incontri rilascia addirittura l’atte -stato del buon contribuente). Tenetevi forte: si chiama «Fisco ... strocca» ed è una lunghissima (e noiosa) filastrocca nella quale uno dei protagonisti è zio Paperone che versa un mucchio di quattrini nelle casse dello Stato. Grazie ai quali, dice la favoletta, si riescono a pagare i medici che curano i bambini o i poliziotti che arrestano i ladri di biciclette. Quasi patetici. La Toscana scommette, invece, sul terrore. E per mettere paura ai bambini ha sguinzagliato il «Fisco mannaro»: si tratta di un fumetto di ben 30 pagine. Al centro della storiella c’è un mostro dal cuore d’oro, che si muove tra pipistrelli e magie degne di Harry Potter. Terrorizzare i più piccoli, probabilmente, non è il modo migliore di approcciarsi da parte del fisco. Ma tant’e. Così il Veneto usa un’altra tattica.Lì hanno preso spunto dai quiz televisivi e con la manifestazione «Chi vuol essere funzionario?» l’obiettivo dichiarato è permettere ai ragazzi di imparare divertendosi, studiando da sceriffi ed esattore del fisco. Tuttavia, visto che in ballo ci sono le tasse, che per definizione non fanno ridere, l’impresa ci pare ardua.La «Caccia al tesoro fiscale» è invece la scelta dell’Emilia Romagna. Un gioco assai articolato con domande e quiz di varia natura. Il tutto con un minimo comune denominatore di ironia raramente raggiunta. Anzi. Di stampo decisamente più istituzionale, invece, le operazioni avviate nelle scuole di altre regioni del nostro Paese. È il caso, a esempio, del Lazio, della Sicilia, della Puglia, della Lombardia. Ma non solo. Da quelle parti ci si è “limitati” a portare avanti il piano base messo a punto a Roma.Che prevede incontri nelle scuole e poco altro. Il Molise pare volersi affidare,invece, all’immaginazione dei ragazzi con il progetto «Disegna il fisco». E chissà se qualche studente non si sia ribellato e abbia avuto l’intuizione di raffigurare la folla in piazza, arrabbiata e coi forconi.twitter@DeDominicisF