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 2012  giugno 11 Lunedì calendario

Caro direttore, ho ritenuto di attendere qualche giorno, nella speranza di trovare un clima più sereno e disponibile all’ascolto, prima di replicare alle interpretazioni distorte e fuorvianti della mia designazione a componente dell’Agcom

Caro direttore, ho ritenuto di attendere qualche giorno, nella speranza di trovare un clima più sereno e disponibile all’ascolto, prima di replicare alle interpretazioni distorte e fuorvianti della mia designazione a componente dell’Agcom. Vorrei tenermi lontano da ogni polemica, ma non posso più esimermi dal tutelare la mia persona fornendo alla pubblica opinione elementi di verità che rischiano altrimenti di restare nell’ombra. Ho accettato la proposta che mi è stata fatta di essere candidato a far parte dell’Authority come tecnico indipendente: candidato da forze politiche che hanno riconosciuto e apprezzato questa mia qualità, ma non connotato politicamente né tanto meno politicamente schierato. Faccio parte del resto di un’amministrazione, quella della Camera dei deputati, che si caratterizza da sempre non solo per l’elevata qualità professionale, ma anche per la terzietà assoluta, che ne rappresenta la stessa ragion d’essere. Un’amministrazione da cui provengono, tanto per fare un esempio, gli attuali segretari generali della presidenza della Repubblica e della Corte costituzionale. Per ciò che mi riguarda, ho lavorato alla Camera per trentatré anni, ricoprendo ruoli non secondari e guadagnando la stima di presidenti di diversa estrazione politica, come Giorgio Napolitano, Luciano Violante, Pier Ferdinando Casini, Fausto Bertinotti e Gianfranco Fini. Quanto alla competenza nel settore, anche sul suo giornale mi è capitato di leggere commenti talora ai limiti dell’insulto gratuito, viziati da ingiustificata prevenzione. Da dirigente del servizio commissioni prima, da capo del servizio assemblea poi e infine da vice segretario generale mi sono occupato innumerevoli volte di questioni e testi normativi, e non di poca importanza, concernenti le materie su cui è chiamata a intervenire l’Agcom. Organismo che esercita innanzi tutto poteri di regolazione e nel quale la presenza di un giurista è quindi indispensabile. Un giurista — vorrei sottolineare — mai legato da rapporti di alcun genere con i soggetti sottoposti ai poteri dell’Authority, assolutamente non condizionabile da alcuno. È da dire piuttosto che l’esistenza in seno all’Agcom di differenti figure professionali rappresenta una ricchezza da valorizzare attraverso l’impiego costante del metodo della collegialità e del confronto scevro da posizioni precostituite. Come ho sempre fatto nel corso della mia lunga esperienza di servitore dello Stato, opererò nel rispetto della Costituzione e delle leggi e avendo di mira non altro che il pubblico interesse. Mi auguro che la stampa eserciti la sua funzione di controllo e di stimolo con il dovuto rigore, ma giudicando solo sulla base dei fatti, senza preconcetti che ledono ingiustamente la dignità e la reputazione delle persone. Francesco Posteraro Questi servitori dello Stato sponsorizzati da partiti politici mi lasciano un po’ perplesso, ma la vera questione è un’altra. Dal curriculum del dottor Francesco Posteraro, consegnato per altro all’ultimo istante, si evince che il complesso mondo della comunicazione (siamo nel pieno della rivoluzione digitale, un rivolgimento epocale che sta cambiando identità ai media tradizionali) gli è del tutto estraneo. Come si possa operare normativamente su una materia che non si conosce e, per di più, in continua evoluzione, francamente per me resta un mistero. Ovviamente questa considerazione vale per Posteraro come per tutti gli altri membri delle Autorità di garanzia nella sua stessa condizione (a.g.)