Roberta Zunini, il Fatto Quotidiano 8/6/2012, 8 giugno 2012
ALBA DORATA PASSA AI CAZZOTTI
Sberle e pugni in testa a una deputata del partito comunista Kke, Liana Kunelli mentre si stava alzando dalla sua sedia per difendere la collega della coalizione di sinistra Syriza, Rena Dourou che si era appena presa un bicchiere di acqua in faccia. La sua colpa era quella di aver ricordato all’uomo arrogante che stava dibattendo con lei il processo per rapina in cui è imputato. La violenta performance del parlamentare Ilias Kasidiaris, portavoce del partito neonazista greco Alba dorata, ha lasciato allibiti tutti i greci che ieri mattina stavano seguendo un dibattito politico nel più popolare contenitore televisivo del mattino, su Antenna1, uno dei più importanti canali televisivi privati del Paese. Mentre il conduttore Yorgos Papadakis cercava di fermarlo, Kasidiaris è riuscito a scappare.
La polizia ha iniziato subito a cercarlo in tutta Atene perché il procuratore generale aveva immediatamente spiccato un mandato di cattura. Nella serata di ieri però gli agenti non lo avevano ancora trovato. A quanto pare Kasidiaris ha molti sostenitori che lo aiutano a nascondersi. Non potrà comunque rimanere asserragliato a vita e pertanto il suo arresto è questione di ore. La sua violenza di ieri mattina comunque gli si ritorcerà contro visto che non potrebbe portarlo in carcere, ma gli impedirà di essere eletto in Parlamento qualora Alba dorata riuscisse a ottenere più del 3 per cento di voti nelle cruciali elezioni politiche del 17 giugno.
NELLE ELEZIONI del 6 maggio il suo partito aveva ottenuto addirittura oltre il 6 per cento, permettendo così a un gruppo di razzisti violenti ed estremamente pericolosi di entrare per la prima volta nel quadro politico democratico, dopo la fine della dittatura dei Colonnelli. Secondo gli ultimi sondaggi Alba dorata dovrebbe arrivare al 4 per cento. Difficilmente però questo episodio scoraggerà chi ha già deciso di votare Alba dorata, dal rivotarla. Non funzionerà da deterrente perché la maggior parte di coloro che l’hanno votata apprezza i suoi metodi antidemocratici, violenti e razzisti nei confronti degli immigrati e, ancora una volta, degli ebrei. Un giornalista ebreo israeliano proprio ieri è stato picchiato a sangue nel centro di Atene mentre con il suo cameraman stava riprendendo una ronda dei militanti di Alba dorata che stavano manganellando brutalmente alcuni immigrati. Tutte le istituzioni e le forze politiche hanno nel frattempo condannato con fermezza l’aggressione in diretta Tv. Il presidente della Repubblica, Karolos Papoulias, ha detto che “la violenza contro le due parlamentari da parte di un membro di Chrysi Avgì (Alba dorata in greco) offende il senso democratico del popolo comportamenti che violano le regole di una società democratica e colpiscono i nostri valori”.
IL PORTAVOCE del governo greco Dimitris Tsiodras ha sottolineato che “quest’azione è un attacco contro ogni cittadino democratico”. Anche i partiti della destra neoliberale hanno deplorato l’episodio. “La violenza e la provocazione sono fenomeni che mostrano una profonda decadenza”, ha aggiunto Antonis Samaras, leader di Nea Democratia, mentre il portavoce del Pasok, Fofi Gennimata, ha affermato che “Chrysi Avgì è l’uovo del serpente, stanno giocando con il futuro del Paese e della democrazia”. Tutti però in Grecia stanno giocando con il futuro dei cittadini: la disoccupazione continua a salire e, dagli ultimi rilevamenti, si trova ora al 22 per cento. Quella percepita però è di gran lunga più elevata perché l’indotto si sta necrotizzando in ogni settore. Neo Democrazia, il partito a favore del memorandum e dell’austerity, che dovrebbe vincere le elezioni con una percentuale del 24 per cento, senza pertanto poter ottenere la maggioranza relativa, è stato criticato dagli avversari di Syriza (coalizione delle sinistre radicali), stimata intorno al 20-21 per cento – e dunque secondo partito, come nelle elezioni di un mese fa – per lo spot pubblicitario in cui si vedono alcuni alunni di una scuola elementare che chiedono alla maestra perché la Grecia non fa più parte dell’Eurozona. Come dire: tutta colpa delle sinistre che vogliono rinegoziare i termini del memorandum. Nessuno in realtà si preoccupa del clima violento che si respira in questo periodo pre-elettorale in tutto il Paese.