Gian Battista Bozzo, il Giornale 8/6/2012, 8 giugno 2012
Non ci sono soldi: salta il decreto sviluppo - Niente soldi, niente sviluppo. Ancora un rinvio, al Consiglio dei ministri, per il decreto Passera, massacrato dai tagli imposti dalla Ragioneria generale dello Stato
Non ci sono soldi: salta il decreto sviluppo - Niente soldi, niente sviluppo. Ancora un rinvio, al Consiglio dei ministri, per il decreto Passera, massacrato dai tagli imposti dalla Ragioneria generale dello Stato. Dopo la scopertadelbucodi3,4miliardidientrate fiscali, i tecnici del Tesoro si sono fatti più occhiuti che mai. Avevano già cassato la compensazione fra debiti e crediti fiscali fino a un milione di euro. Nelle ultime ore sono finitisottolamannaiaanchegliincentivi perleimpresecheinvestonoinricerca: niente bonus fiscale del 30% né credito d’imposta per 600mila euro. La norma sarebbe costata 60 milioni, cheattualmentenoncisono. Ilbonus ricerca, ridotto a un limite di 100mila euro, dovrebbe valere solo per le assunzioni sotto i 35 anni. Il governo potrebbe forse riunirsi nelfinesettimanapervarareildecreto, che ieri non è comparso sul tavolo del Consiglio, dice il ministro Piero Giarda. Il condizionale è obbligatorio. Aquestopuntolosbandieratodecreto sviluppo, quello della fase due (il rilancio dell’economia dopo il rigore dei conti), è un guscio vuoto. Il bonus sulle ristrutturazioni edilizie potrebbeessereaumentato,malimitato a un anno soltanto; quello sul risparmio energetico scenderebbe dall’attuale 55% al 50%. In bilico, la norma sui mini bond emessi dalla imprese non quotate, che costerebbe una quarantina di milioni di euro in tre anni. In cassa non ci sono neppure quelli. Né si conosce la fine che potranno fare i project bond per le infrastrutture, a tassazione agevolata del 12 ,50%. In queste condizioni il solo parlare di decreto sviluppo appare un nonsenso. Chissà che cosa potrà dire stamattina il viceministro dell’Economia Vittorio Grilli ai giovani imprenditori della Confindustria al convegno di Santa Margherita. Nessun commento da parte del titolare del provvedimento,il ministro dello Sviluppo Corrado Passera. Secondo il TgLa7 il ministro avrebbe inviato un’e-mail con allegata la bozza del decreto sviluppo alla Presidenza del Consiglio.Ma c’è un giallo:il sottosegretario Catricalà non avrebbe fatto nemmeno «girare» il messaggio agli altri ministri, mancando la coperturafinanziariaperilpacchetto. Anche Passera parlerà a Santa Margherita, domani, davanti a una platea probabilmente delusa. La Confindustria, come detto più volte dal presidente Giorgio Squinzi, attende il decreto conaspettativeelevate.Lafrustrazione è in agguato. Anche perché nel provvedimento sono previsti interventi a costo zero, ma molto importanticomelarevisionedellaleggefallimentare, cheavvicinalanostraprocedura a quella del chapter eleven americano. In compenso, come conferma ancora Giarda, il Consiglio dei ministri ha discusso della delega fiscale, confermando la massima severità per chi «elude» il fisco. Il governo inizialmente aveva escluso la rilevanza penale, ma dopo le osservazioni del Quirinale ha ripristinato la sanzione fra i 6 mesi e i 6 anni di carcere. Il testo prevede anche la riforma del catasto, lastimaeilmonitoraggiodell’evasionefiscaledapartediunacommissione Istat, il rafforzamento dell’attività dicontrollo, lasemplificazione, larevisione della tassazione per favorire la crescita. L’ok del governo, però, non c’è stato. Ed a questo punto le possibilitàcheladelegavengaapprovata dal Parlamento prima del voto del 2013 sono ridotte al lumicino. Il Consiglio, in un’oretta scarsa di riunione, ha invece approvato il pianonazionaleperlafamigliadelministroAndreaRiccardi. Leprioritàindividuatesonomoltissimeesenzadubbio suggestive. Peccato che non ci sia un centesimo per finanziarle. Fra i provvedimenti missing in action , oltre al decreto sviluppo, anche la riforma scolastica del ministro Francesco Profumo, per intenderci quelladella«meritocrazia»sbandierata da Mario Monti. Qualcuno dice che il provvedimento sarà esaminato dal governo la prossima settimana. In serata vertici a catena a Palazzo Chigicondiversiministri, tracuiPassera e Fornero: si è parlato anche di nomine Rai e authority. Secondo le indiscrezioni, Lucrezia Reichlin, scelta da Monti ma figlia del big Pci-Pds Alfredo, sarebbe in pole position persostituireLorenzaLeicomedirettore generale di Viale Mazzini ma la decisione sarebbe stata fatta slittare di qualche giorno per placare l’ira del Pd, furioso per la scelta di Agusta Iannnini, moglie di Bruno Vespa, alla Privacy.