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 2012  giugno 08 Venerdì calendario

Come vivono i mostri fuori dalle favole? «Così, vivono così». Scuote la testa e stringe le spalle una persona che a Giovanni ha voluto anche bene e a cui dice «devo anche riconoscenza

Come vivono i mostri fuori dalle favole? «Così, vivono così». Scuote la testa e stringe le spalle una persona che a Giovanni ha voluto anche bene e a cui dice «devo anche riconoscenza. Non era così, non era così. Poi si è rotto tutto». È con lei, Anna, una vecchia amica, che si riesce a ricostruire la strana storia di un uomo, magari burbero e introverso, ma un uomo, che poi un giorno all’improvviso si è trasformato in orco. La storia non può che partire da qui, una villa ordinata e con le palme (che ospita la casa e l´azienda) sulla strada per Lequile nella periferia di Copertino, uno dei paesoni della provincia salentina, 25mila abitanti a vocazione agricola (olio e vino su tutti), con macchie negli anni ´90 di criminalità organizzata. Giovanni Vantaggiato è nato e cresciuto qui, terzo di otto fratelli di una famiglia tutto sommato borghese: padre vivaista, esperto in innesti agricoli e piccolo possidente terriero, che ha deciso di investire sui figli prima che sul mattone. GIOVANNI VANTAGGIATO ATTENTATORE DI BRINDISIGIOVANNI VANTAGGIATO ATTENTATORE DI BRINDISI Li ha fatti studiare e sono diventati medici, professori, infermieri e imprenditori. L´ultima era la strada di Giovanni che nella sua storia ha anche un piccolo trascorso da emigrante a Monaco di Baviera. Tornato dalla Germania ha sposato Giuseppina, messo al mondo due bambine (Serenella e Veronica, che oggi vivono in città e ieri hanno nascosto le parole per il dolore e la vergogna) e organizzato una bella azienda, frutto di una felice intuizione del padre che per primo aveva pensato di trasformare i tendoni di viti in un deposito per la benzina. LO YACHT DI GIOVANNI VANTAGGIATOLO YACHT DI GIOVANNI VANTAGGIATO Per fare il vino, pensò, serve anche la benzina dei trattori. Non sarà il Triveneto, ma Vantaggiato l´aveva imbroccata: otto dipendenti, fornitura di metano in città e alle scuole della provincia oltre che diesel e benzina specifica per le macchine agricole. In città lo conoscevano tutti, la sua azienda era un punto di riferimento. Insomma le cose erano sempre andate bene, e anche se Giovanni non spiccava per simpatia, sembrava scorressero nel verso giusto. Laddove il giusto sono normali situazioni di famiglia, con qualche scelta sbagliata delle figlie e un po´ di noia di provincia: di Giuseppe si ricordano belle macchine e quel panfiletto da una decina di metri almeno ormeggiato ancora oggi al porto di Porto Cesareo: si chiama Ale Bopp, Vantaggiato lo comprò quando andavano ancora le lire e qui giù al mare dicono che all´epoca valeva almeno un miliardo e 400 milioni. Almeno. SCIENTIFICA RACCOGLIE DATI A BRINDISISCIENTIFICA RACCOGLIE DATI A BRINDISI Si sa, però, che le cose alle volte possono trovare strani ostacoli. E alle volte deviare e prendere brutte direzioni. Deve essere successa una cosa così nella vita di Giovanni Vantaggiato. Prima la rottura con il fratello grande Antonio. Erano soci. Lo ha liquidato con un centinaio di milioni, sono diventati concorrenti. E non si sono parlati più. «Zero, nemmeno un saluto. Non è venuto nemmeno ai funerali di mamma e papà» spiega nel cortile di un´altra villetta-azienda a Monteroni, davanti al suo mezzo che trasporta carburante. «Un disonore, non posso crederci, le mie figlie hanno vergogna a uscire di casa. Ci vedevamo poco, ogni tanto passavo a trovarlo, ma...» la sorella Anna parla da Foggia dove lavora come medico e da ieri vive con un cognome che rischia di assomigliare a una condanna. Giuseppe era il professore di matematica e ora si stringe nelle spalle, nella casa di via 4 novembre, con davanti i resti di una mela e del piatto di una qualche rosticceria. «Giovanni, dico, possibile Giovanni?». Possibile? Se lo chiedono anche Aldo il Ferroviere, Lucia l´infermiera in pensione, Maria la casalinga, se lo chiede tutto quello che resta della famiglia Vantaggiato: lo avevano visto tutti il video in televisione, tutti erano almeno una volta inciampati in un telegiornale, in un quotidiano, in un programma del pomeriggio qualsiasi che raccontava dell´orrore di Brindisi. MELISSAMELISSA «Chi poteva immaginarselo che era uno di noi?». «Pensi, è venuto qui, forse era sabato - dicono a Porto Cesareo - Ha comprato il gelato alle due nipotine, parlava poco andava per mare». Cosa è successo? Quando è successo? Perché è successo? «Gli affari - Anna, è sicura - Secondo me è successo tutto per gli affari. Prima la metanizzazione del paese, poi ha perso l´appalto nelle scuole della provincia, gli affari non erano più quelli di una volta. La causa persa, quei trecentomila euro mai arrivati, l´ha fatto arrotolare su se stesso: ritagliava giornali contro banche e magistrati, la sua era diventata una vera ossessione. Parlava sempre di meno. Grugniva sempre di più». È quando si attorcigliano troppe volte su se stesse, che le cose devono cominciare davvero a fare paura. Gira tutto intorno, si sbanda, rimbomba. È così che nascono i mostri . È così che si può morire a 16 anni, andando a scuola, perché è arrivato l´uomo cattivo.