Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  giugno 08 Venerdì calendario

Sex seller. La mia trilogia sado-maso da dieci milioni di copie – LONDRA. Eccola qui, la donna da dieci milioni di copie in sei settimane, la campionessa del mommy-porn che, con i suoi tre romanzi di orgasmo esentimento, ha occupato il primo, secondo e terzo posto delle classifiche americane

Sex seller. La mia trilogia sado-maso da dieci milioni di copie – LONDRA. Eccola qui, la donna da dieci milioni di copie in sei settimane, la campionessa del mommy-porn che, con i suoi tre romanzi di orgasmo esentimento, ha occupato il primo, secondo e terzo posto delle classifiche americane. Un caso magari non letterario, ma sociologico si: copertina suNewsweek, articoli, blog, polemiche postfemmiiriste a non finire su Anasta-sia Steele, la sua giovane e ingenua eroina che, per amore di Christian Girsy,un riccone (adottato) torbido e irresistibile, si fa legare, frustare e tutto il resto, in una lussuosa stanza delle torture. Prendendoci anche gusto e suscitando una domanda piùscottante dei suoi bollori: quanto è liberata una donna che decide di sottomettersi?la signora dieci milioni di copie si chiama Erika Leonard, ma si firma E. L. James(le sue iniziali più il cognome del nonno, pseudonimo scelto in tre minuti), ed è isonaggio circonfuso di mistero: solo tre mesi fa, un petulante segugio deinStandard l’ha stanata daU’anommato. Arriva nel chiassoso roofgarden dellse, club molto ganzo per creativi a vario titolo, con un’aria trafelata non jdark lady. Una solida quasi cinquantennecon la frangia e senza trucco, avvolta inun giaccone così così. Se lo sfila, e il mi-stero s’infittisce: per esempio, dove maiavrà trovalo quel vestito di sangallo blucina che le strixza il petto matronale?Visto l’argomento della sua trilogia(che Mondadori manda da oggi in libreriacon il titolo Cinquanta sfumature di Grigio,e poi di Nero - il 26 giugno - e poi ancoradi Rosso - il 17 luglio - per un totale di 500mila copie in prima edizione), l’altra cu-riosità, più malandrina, che si fa strada è:ma lo frustate, eventualmente, la signoraLeonard preferirebbe darlo o riceverle?Domanda improponibile, perché si capi-sce subito che la signora ha blindato lasua privacy. E, appena la sente minaccia-ta o, peggio ancora, le viene richiesto di il-lustrare la sua visione di quella che aitempi belli del femminismo si chiamavapolitica del sesso, si arrocca in una risatapossente, che degenera in un attacco ditosse. Dice che ha preso il raffreddorenella recente e spossante tournée ameri-cana: «Non c’ero mai stata, in America,prima». Poi con un tono molto spiccio (dadominai) proclama: «Di cose intime nonparlo. E sui miei libri si è fallo anche trop-po rumore, ho scritto solo un ramarne, ag-giungendoci una buona dose di pepe».Tento l’approccio adulatorio (a volte funziona) buttando lì che le fatiche della fama le danno la stessa aria esausta e appagata della sua Anastasia, quando esce da una sessione nella stanca delle torture. Altra risata, senza tosse. L’inviolabile regina del romance al pepe rosa non cede.Prima di fare il botto con leCinquanta sfumature, la signo-ra Leonard, nata a Londra 48anni fa da un padre scozzeseoperatore della Bbc e da unamadre cilena che faceva unsacco di lavori diversi, era unaproduttrice televisiva: nonostante la laurea in Storia medievale, si occupava soprattutto d’intrattenimento,quei programmi con le risate registrate.Ha un marito sceneggiatore, sempre perla tv, e due tigli di lo e 17 linni, che «sonomaschi, adolescenti e quindi non leggono.Por fortuna neanche i miei libri».Insomnia, non una casalinga inquietacome si è scritto, ma neppure un’awen-turiera. Un po’ troppo sbrigativa nelmarcare la differenza fra lei e gli uominiche scrivono di sesso: «Loro fanno por-nografia, io romanzi erotici». La sua vita è cominciata acambiare nel novembre del2008, quando ha visto Twilight, il film tratto dall’omoni-mo e fortunatissimo romanzodell’americana Stephenie Me-yer, antesignano di una sagasul contrastato amore diun’adolescente per un vampi-ro dei nostri giorni. «Mi erapiaciuto tantissimo, così mio marito a Natale mi ha regalato tutti i libridella serie. E non ho fatto che leggerli e ri-leggerli». No, dice che non era un po’grandma per andare in fissa con uno vi-cenda da liceali. «È una storia d’a more eio adoro lo storio d’amore. Poi, tutte quel-le difficoltà orano molto sexy. Ma c’era an che il fatto che il vampiro poteva ucciderela sua amata ogni momento. Una dinami-ca interessante».Leggi che ti rileggi, la signora Leo-nard si mette a scrivere. Tornata a casadal lavoro, non esce più la sera, nonguarda la televisione, non cucina, nonpulisce. «Alle faccende pensava la colf,alla spesa e alla cena mio marito». 1 liglinon protestano per l’improvviso assen-teismo materno: per il suddetto motivoche «sono maschi, adolescenti, non re-clamano la mamma più di tanto». Buttagiù un paio di lave story. «Brutte, malscritte, ma con delle ottime idee dentro.Mio marito diceva che facevano schifo».Ne scrive una terza. «A mio maritopiacque di più. Poi sono passata a quelloche sarebbe diventato Cinquanta sfumatu-re. Mantenendo i nomi dei protagonisti el’ambientazione americana di Twilight,ma creando una mia storia, Masters o/thèUniverse, completamente diversa. Nonavevo nessun progetto di pubblicarlo, scrivevo solo per me». Il sadoroasochi-smo al posto del vampirismo: uno sposta-mento progressivo del piacere abbastan-: za logico, pensandoci bene.Migliala di pagine scritte frenetica-mente, solo per sé. Senza saperlo, la si-gnora Leonard sconfina nel mondo paral-lelo de/ìafanfiction, popolato da folle diappassionati (fan) di serie e personaggiletterarii televisivi, dei fumetti o dei vi-! deogame che ne emulano e sviluppano leavventure manu propria. Il fenomeno nonè nuovissimo, visto che ha coinvolto an-che Sherlock Holmes, ma la rete lo hainevitabilmente moltiplicato e reso visibi-le. Poi, un’amica la informa che e’è un sitoin cui può postare il suo work in progress,lei le da ascolto e posta, firmandosi• Snowqueens Icedragon.Diventa visibile, cosi visibile che il pub-blico della rete reclama sempre nuovi ca-pitoli. A quel punto, la signora Leonard ri-battezza opera e protagonisti e traslocatutto in un suo sito, dal quale comincia a dare segnali di interesse per un’eventualepubblicazione. Poi ritira tutto, perché -siamo nel 2011 - i suoi segnali sono staticaptati da The Writers Coffee Shop, pic-colo editore australiano di e-book e libristampati on demand. Appena pubblicata, la trilogia spopola negli StatiUniti grazie al passaparola eal fatto che l’ordinazione viamail evita alle acquirenti im-barazzanti richieste in libre-ria, mentre la lettura su Kin-die o altri dispositivi elettroni-ci (senza copertine rivelatorie)consente alle assatanate si-gnore di gustarsi le succose (ifluidi si sprecano) acrobazie sado-maso di Anastasia e Christian perfi-no nella sala d’attesa del pediatra.La trilogia deve aver colpito anche isensi delle innumerevoli recensore di bloge giornali che si sono misurate sull’opera.C’è chi ha parlato della necessità di indos-sare un pannolino durante la lettura, allu dendo ai succitati fluidi, e chi ha vagheg-giato esplorazioni di mani birichine sottole lenzuola, in caso di letture notturne. Co-me dire: un trionfo di perbenismo e di gu-sto del proibito. Il peggio delle donne?Chissà, E subito, a ruota, il dibattito fem-minista, assai teorico e pretestuoso. Intan-to, la signora Leonard cedeva per cinquemilioni di dollari i diritti cinematograficidella serie alla Universal e poi spuntavaun contratto «a sette cifre» con la Vintage,divisione della sussiegosa Knopf Double-day. Lo ammette: aver venduto dieci milio-ni di copie, da aprile a oggi, senza tenerconto di tutte quelle precedenti smerciateda Thè Writers’ Cot’fee Shop l’ha un po’stonata. Al punto che non sa che fare deisoldi: «Comprare una cucina nuova?».Ma non è lo shock per l’improvvisa ric-chezza a renderle incomprensibile il di-battito che ha suscitato. «Intanto, c’è ingiro troppa invidia e cattiveria. Le recen-sioni non le leggo più da un sacco di tem-po. Alcune sono ottime, ma altre terribili:dicono che non so scrivere e si occupanosolo dell’aspetto sociologico della faccen-da. Io so solo che i miei libri funzionano. Ehanno cambiato la vita sessuale di milionidi persone: chi non ha mai conosciuto l’in-namoramento ha capito cosa vuoi dire, etanti coniugi sposati da una vita hanno ri-provato quei fremiti. Mi Ila scritto perringraziarmi gente dai venti agli ottan-t’anni. Soprattutto doline, ma anche uo-mini». Non è che lettrici e lettori sianopassati in massa alle delizie del bondage: «Ho solo risvegliato la passio-ne. Però, una giornalista di unquotidiano inglese, a diffusio-ne nazionale, mi ha confessatoche è passata per molte stan-ze delle torture. Una franchez-za che mi ha stupito».E, nella sua vita sessuale,nessun cambiamento? «Su in-ternet, ho fatto tante di ricer-che sul sado-maso, e infor marsi fa sempre bene. Però la mia vitasessuale l’ha cambiata Twilight, non mieilibri». E sospira, imperscrutabile. Ricapi-tolando: Twilight è molto meno esplicitoin latto di sesso, però ci sono i vampiri.Non è che donando il sangue si raggiun-gono orgasmi sconosciuti? «Non M» posso donarlo. Un peccato, perché dopouna trasfusione si dorme benissimo».Ma c’è uno straccio di messaggio nellatrilogia delle Cinquanta sfumature’! Anchese non sa nulla di Justìne ne d’Historie d’Oe cita fra le sue fonti solo autrici da cata-logo Hannony come Brenda Joyce, NéraRoberts, Laura Kinsale, JudithMcNaught o Cathcrme Coulter, «che scri-vono storie d’amore condite con un po’ disesso», la signora Leonard attribuiscealla sua eroina una passione sfrenataper Tess dei D’UberviUes, nobile ro-manzo di Thomas Hardy sulla ,forza del destino. «L’ho scelto perché è un libro oscuro e i duepersonaggi maschili somiglia-no un po’ a Christian Gray.Tutto qui. Se proprio cercateun messaggio, eccolo: usatesempre il preservativo. Christian loinfila e lo sfila in continuazione».Tutto qui. La signora Leonard «vaga-mente di sinistra» (e comunque fornita dimarito che fa la spesa e cucina), se ne infi-schia di una ipotetica nostalgia per la sot-tomissione delle donne evolute. E, tantopiù, degli stereotipi sessisti dei romanzetti rosa, magari unpo’ piccanti, o del-l’evoluzione dallachick Ut alla clit Ut(nel senso di clito-ride). «La mia èsoltanto una fanta-sia, un capriccio.Non c’entra con larealtà, anzi serveper evadere dallarealtà». Non sospetta che certe evasioniportino dritto dritto in altre prigioni. Enon sa dire se la matura domina che haavuto per le mani un Christian adolescen-te - già devastato dagli abusi subiti primadell’adozione - rabbia salvato o inguaiatodel tutto. «È il pubblico a decidere. Inquanto alle donne, sono fiera di una cosa:grazie ai miei libri hanno ricominciato aparlare di sesso, fra loro. E molte hannoripreso a leggere, dopo anni».Giusto? Sbagliato? E se il piaceredel letto e della lettura fosse [’ultimaspiaggia libera?