Lucrezia Dell’Arti, Io donna, 8 giugno 2012
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MARIA MONTESSORI–Scienziata «Molti che non mi hanno compreso credono che io sia una sentimentale romantica, che sogna solo di vedere i bambini, di baciarli, di raccontare loro fiabe, e che deve visitare tutte le scuole per contemplarli, vezzeggiarli e dar loro caramelle
MARIA MONTESSORI–
Scienziata «Molti che non mi hanno compreso credono che io sia una sentimentale romantica, che sogna solo di vedere i bambini, di baciarli, di raccontare loro fiabe, e che deve visitare tutte le scuole per contemplarli, vezzeggiarli e dar loro caramelle. Generalmente mi annoiano! Io sono un rigoroso investigatore scientifico, non un letterato idealista come Rousseau, e cerco di scoprire nel fanciullo l’uomo, di vedere in lui il vero spirito dell’uomo, il disegno del Creatore: la verità scientifica e religiosa» (Maria Montessori)
Ingegnere Avendo espresso il desiderio di diventare ingegnere, a dodici anni la Montessori si iscrisse alla Regia Scuola Tecnica Michelangelo Buonarroti di Roma. Abbandonò il progetto solo all’Università, per diventare medico.
Mario Mario, nato nel 1901 dall’amore per il collega Giuseppe Montesano, e subito dato in adozione. Per anni la Montessori andò a trovarlo senza rivelargli la sua identità, finché, alla morte della madre, lo accolse in casa: da allora il ragazzo divenne il suo più stretto collaboratore. Lo riconobbe però come figlio solo nel testamento, mentre a tutti lo presentava come nipote.
Amore «C’è un dolore più forte che perdere l’uomo amato: è doversi convincere che è tutt’altro che quello che credevamo. Doverlo disprezzare è atroce» (Maria Montessori).
Nero Quando Montesano sposò un’altra donna, Maria pianse per tre giorni di seguito. Da allora, in segno di vedovanza e di rinuncia all’amore, indossò soltanto abiti neri (a quanto risulta, non ebbe altri uomini)
Elegante «Era molto elegante, molto curata, sempre ben pettinata. Adorava i gioielli (ne portava molti), i profumi (Nuits de Paris), i merletti, le sciarpe, i cappellini, i guanti e le borsette. In casa fumava sempre: mentre studiava, scriveva, leggeva. Per distrarsi leggeva polizieschi: i classici li aveva letti tutti ed era al corrente di tutte le riviste del momento, scientifiche, filosofiche, mediche o teosofiche… Le piaceva la musica, l’opera e il cinema» (Marilena Montessori, la nipote)
Fama Nel 1913, quando sbarcò negli Stati Uniti, era così famosa che venne ricevuta dal presidente Wilson e incontrò Thomas Edison.
Cadaveri «La mia celebrità deriva da questo fatto: sembro delicata e piuttosto timida, si sa che osservo i cadaveri e che li tocco, che sopporto il loro odore con indifferenza, che guardo i corpi nudi (io, una ragazza sola tra tanti uomini!) senza svenire. (…) E così, eccomi qui: famosa! D’altro canto, mia cara, non è difficile, come vedi. Io non sono famosa grazie alla mia abilità o alla mia intelligenza, ma per il mio coraggio e la mia indifferenza nei confronti di tutto. È una cosa che, se la sia desidera, si può sempre ottenere, ma ci vogliono degli sforzi spaventosi» (Maria Montessori a 26 anni, subito dopo la laurea in Medicina che la rese celebre a Roma).
Tomba Avendo espresso il desiderio di essere seppellita lì dove fosse morta, Maria Montessori fu sotterrata sulle dune di Nordwjik, in Olanda, vicino al mare. Sulla lapide: «Io prego i cari bambini che tutto possono di unirsi a me per la costruzione della pace negli uomini e nel mondo».