Lucrezia Dell’Arti, Io donna, 8 giugno 2012
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MARIA CALLAS–- Tempismo. L’articolo di giornale letto dalla Callas la sera prima di morire, il 15 settembre 1977, a 53 anni – dopodiché spense la luce per l’ultima volta -: un’intervista di Gina Lollobrigida sul tempismo di ritirarsi dalla carriera quando si è raggiunto il culmine del successo
MARIA CALLAS–
- Tempismo. L’articolo di giornale letto dalla Callas la sera prima di morire, il 15 settembre 1977, a 53 anni – dopodiché spense la luce per l’ultima volta -: un’intervista di Gina Lollobrigida sul tempismo di ritirarsi dalla carriera quando si è raggiunto il culmine del successo.
- Regine. «Maria è una regina e dovrà essere accolta da un applauso maestoso, in marsina. Battuta lunga, a mano convessa, con eco solenne. Dopo l’aria converrà praticare una battuta tipo flamenco, come un suono di nacchere, secco, crescente, rossiniano» (Il capo claque della Scala Ettore Parmeggiani ai suoi).
- Diva. Motto della Callas: "All or nothing at all”.
- Dormire. Bigliettino che la Callas aveva lasciato una volta sotto la porta di Di Stefano, in hotel: "Pippetto non potevo dormire stanotte e così ho preso coraggio e mi sono riascoltata l’ultimo concerto. Sono rimasta di stucco. La voce, hai ragione, sta facendo passi da gigante. Pensa cosa sarebbe stato se non avessi il mio maledetto stomaco. La voce è tanto più a fuoco e ferma. Sono sulla buona strada finalmente! Gesù, mi sto abituando al buon vecchio suono. Non posso crederci. Ma grazie a Dio ho i nastri di prova. Adesso forse dormirò tranquilla".
- Miope. Maria Callas era talmente miope che quando recitava, dovendo togliere gli occhiali, vedeva soltanto vaghe ombre e macchie di colore. Una volta un ammiratore della Tebaldi le lanciò un mazzo di ravanelli rossi in segno di disapprovazione: a causa della forte miopia la Callas li scambiò per fiori, li raccolse con gratitudine e s’inchinò per ringraziare.
- Cicciona. Quando aveva sposato Giambattista Meneghini, nel 1949, la sorella di lui, Pia, l’aveva giudicata «ciabattona, cicciona, inguardabile».
- ”Sciurette”. «Incontrai Maria Callas nel 1951 a casa di Wally Toscanini, era disastrosa, una mastodontica ”sciuretta” che amava il coordinato, le scarpe uguali alla borsettina, meglio se di vernice sberluccicante» (la sarta Biki).
- Verme. La Callas, volendo dimagrire, andò da un medico svizzero. Questi le consigliò di inghiottire un verme solitario. Camilla Cederna racconta che ci fu un brindisi in casa del celebre clinico e che il verme galleggiava su una coppa di champagne ghiacciatissimo. Il soprano bevve tutto e dimagrì poi di 30 chili.
- Armonia. Una sera che Onassis portò la Callas a cena fuori a Parigi, lei, così bisognosa di complimenti, richiamò la sua attenzione sul cappellino tondo con la veletta. Il commento di lui: «Armonia, tesoro, armonia... O ti metti un cappello più grosso, o ti tagli un pezzo di naso».
- Omero. Era rimasta incinta ad agosto del 1959. Al nono mese, temendo che Onassis la raggiungesse prima del parto, sentendosi goffa e brutta, sollecitò il medico della clinica Dezza di Milano a praticarle un taglio cesareo appena lo si potesse fare senza rischi, per farsi trovare snella e con un bimbo tra le braccia. Il figlio nacque e morì il 30 marzo 1960. Dall’atto di nascita: "Lengrini Omero. Nato vivo e morto prima della denuncia della nascita" (la coppia aveva concordato il nome, mentre il cognome forse era lo pseudonimo con cui la Callas era stata registrata in clinica).
- Insistenze. Nel 1973, quando Onassis insisteva che voleva sposarla e prometteva di divorziare da Jacqueline, la Callas, convinta che lui parlasse di divorzio, come una volta parlava di matrimonio, cominciò la relazione col tenore Giuseppe Di Stefano.