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 2012  giugno 08 Venerdì calendario

SUSO CECCHI

D’AMICO–

Fiori «Ti ho sentito dire che non ti piace mandar fiori e forse nemmeno riceverli. Te ne mando lo stesso: fa’ un po’ tu. Dopo questa meravigliosa storia mi sei diventata simpaticissima, e so adesso che posso contare su un’amica fidata per confidare un... Bah, ti racconterò» (biglietto recapitato da Fellini a casa della Cecchi D’Amico. La storia a cui fa riferimento è quella di una figlia di Nino Rota riconosciuta solo post mortem, segreto preservato dall’amica Suso).
Fellini Suso, che lavora con tutti i più grandi registi italiani tranne Fellini per via del suo legame con Visconti.
Suso Con Luchino Visconti, Suso collabora per trent’anni: «I due continuano a darsi del lei: lui si ostina a chiamarla Susanna (che non è mai stato il suo nome), lei gli si rivolge con l’appellativo, tra deferente e scherzoso, "Conte mio"».
Susicchio All’anagrafe Giovanna. Quand’era piccola, una bambinetta liscia e succosa come un frutto, tanto che in casa la chiamano Susino, Susicchio, poi Suso.
Riunioni Nella sua casa romana di via Paisiello, il salotto a L dove si riunivano produttori e registi: «La macchina per scrivere era piazzata sul tavolino in mezzo ai divani sui quali sedevano comodamente sprofondati i cineasti, in un’atmosfera quasi sempre simpatica e cameratesca. Alcune difficoltà scaturirono dal fatto che nei primi Cinquanta, quando Suso stava per toccare la quarantina, non mancò di suscitare qualche innamoramento tra i colleghi, tutti uomini, con cui lavorava» (Tullio Kezich e Alessandra Levantesi, Una dinastia italiana, Garzanti editore, 25 euro)
Amori «Non sono mai stata da amori» (Suso Cecchi D’Amico).
Anagrafe Emilio Cecchi che, il 21 luglio 1914, recandosi all’anagrafe per registrare la nascita della figlia Suso, incontra per caso Silvio D’Amico, principe della critica teatrale. Gli chiede allora, senza preavviso, di fargli da testimone.
Lele Il giovane musicologo Fedele D’Amico, figlio di Silvio, appassionato di calcio ma impegnato, la domenica pomeriggio, ad ascoltar concerti. Mobilita allora il padre e molti intellettuali e con una lettera anonima (firmata “un lettore”) segnala il problema. Le esibizioni musicali vengono spostate alle 5.
Matrimonio Nel 1938 Suso andò poi in sposa a Fedele, detto Lele.
Cattolico I due iniziano a frequentarsi durante l’estate del 1929 a Castiglioncello. Il cattolico Silvio, però, è preoccupato per «l’ambiente laico e bohémien di liberi pensatori» in cui è cresciuta Suso.
Genitori Il padre, Emilio Cecchi, grande critico letterario e d’arte. La madre, Leonetta Pieraccini, pittrice.
Moravia Quella volta che «quel giovane dandy figlio del costruttore Pincherle» (vale a dire Alberto Moravia) invitò a ballare Suso e le pestò regolarmente i piedi. «Nonostante fosse molto avvenente, Alberto si guardò bene dal farle la corte, forse per non predisporre male il padre nei suoi confronti...» (Renzo Paris)
Spasimanti Tra i suoi spasimanti: Thomas Wood, borsista dell’Accademia americana che, respinto, chiese di addolcire la propria delusione unendosi a Suso ed Emilio in luna di miele; Antonio Pietrangeli, critico cinematografico e futuro regista; Ennio Flaiano, anche amico di famiglia, che sparirà per due anni dopo essersi dichiarato.
Occhi «Lo sceneggiatore non è uno scrittore; è un cineasta e, come tale, non deve rincorrere le parole, bensì le immagini. Deve scrivere con gli occhi» (Suso Cecchi D’Amico).