Lucrezia Dell’Arti, Io donna, 8 giugno 2012
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VIRGINIA AGNELLI
VIRGINIA AGNELLI
Busta «Malaparte, qui dentro ci sono i soldi della liquidazione; li prenda e, per favore, mi restituisca la busta» (il vecchio senatore Agnelli licenzia Curzio Malaparte, gennaio 1931).
Madre Virginia, cioè la madre di Gianni Agnelli. E dei suoi sei fratelli: Clara, Susanna, Maria Sole, Cristina, Giorgio, Umberto.
Virginia Virginia Bourbon del Monte di San Faustino, nata a Roma il 24 maggio 1899, padre alto, occhi azzurri, lineamenti ben disegnati, madre americana del New Jersey, figlia di un produttore di olio di lino, andata sposa a Edoardo Agnelli, figlio del vecchio senatore Giovanni Agnelli fondatore della Fiat, che l’aveva conosciuta per via del bridge a casa sua in Palazzo Barberini, e che fu poi pressoché decapitato dall’elica dell’idrovolante che il 14 luglio 1935 aveva capottato mentre stava ammarando nel porto di Genova.
Operaie Virginia, che il giorno delle nozze riempì la chiesa di Santa Maria degli Angeli, e mezza piazza Esedra, delle operaie con cui aveva fatto volontariato durante la guerra.
Juventus Virginia, juventina, che nel 1932, al banchetto di gala in onore dei campioni d’Italia, si presenta con due cani: un samoiedo bianco e un barboncino nero.
Ricci Bella, testa riccia e rossa, sempre senza cappello, spesso in pantaloni, niente gioielli, libera di linguaggio, nuda in spiaggia, nuda in casa, disinvolta al punto da regalare alle cameriere la biancheria intima di seta. Accento romanesco colorito. Chiamava i figli "topi d’oro".
Suocera Clara Boselli, la moglie del senatore Agnelli, cioè la suocera. La detestava, aveva riempito Torino di pettegolezzi, uno riguardava lo scrittore Curzio Malaparte, che in quel momento dirigeva “La Stampa”.
Amore La storia con Malaparte ci fu, ma quando Virginia era già vedova.
Malaparte «Malaparte apparve un giorno sulla spiaggia di Forte dei marmi, coperto dalla testa ai piedi di un olio luccicante, e con le ascelle rasate» (Susanna Agnelli).
Incontri Incontri segreti all’Hotel de Russie in via del Babuino. Malaparte faceva l’amore al massimo una volta alla settimana, «prendeva pillole a base di tiroide, per consumar di più e neutralizzare certi desideri» (Lino Pellegrini).
Ovra Il vecchio senatore la faceva pedinare dalla polizia fascista, saputo che i due volevano sposarsi le fece togliere i sette figli dal tribunale di Torino, «ci portarono via in quattro automobili nere» (Susanna), i figli dissero poi sempre – tranne Susanna – di avere avuto un’infanzia atroce.
Duce Virginia si piazza a Palazzo Venezia fino a quando non ottiene un appuntamento col Duce. Al segretario particolare di Mussolini, che ogni giorno la rimanda a quello successivo, dice: «Non sono la signora Agnelli. Sono la madre di sette figli e questi figli mi sono stati sottratti contro ogni giustizia. E questa giustizia io tornerò qui, ogni giorno, a pretenderla. A meno che il nome Agnelli, quello del Senatore s’intende, non sia diventato, in Italia, più importante di quello di Mussolini». Il Duce alla fine la riceve e si schiera dalla sua parte.
Vittoria Vinse lei alla fine, riebbe i figli e continuò pure a vedere Malaparte, senza però sposarlo.
Incidente Morta poi il 21 novembre del 1945, a 46 anni, in un incidente d’auto lungo la strada che attraversa le pinete tirreniche di San Rossore e Migliarino. Stava viaggiando da Roma a Forte dei Marmi.
Damnatio Il figlio Gianni impedì che di lei si sapesse qualcosa, comprò i diritti del film Vestivamo alla marinara perché non fosse realizzato e la storia non fosse divulgata. Non abbiamo di Virginia che sei foto, riprodotte adesso nel libro di Marina Ripa di Meana e Gabriella Mecucci (Madre e farfalla, Minerva). Però Gianni tenne tutta la vita il ritratto della madre in camera da letto.