Lucrezia Dell’Arti, Io donna, 8 giugno 2012
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MATILDE
SERAO–
Padre Il padre faceva il giornalista anche lui - giornalista pigrissimo - era ancora vivo negli anni Dieci e viveva con la figlia, ognuno chiuso nella sua stanza, comunicavano con bigliettini.
Amore «Questa donna tanto convenzionale e pettegola e falsa fra la gente, e tanto semplice, tanto affettuosa, tanto schietta nell’intimità, tanto vanitosa con gli altri e tanto umile meco, tanto brutta nella vita comune e tanto bella nei momenti dell’amore, tanto incorreggibilmente ignorante e arruffona e tanto docile agl’insegnamenti, mi piace troppo troppo troppo» (Scarfoglio a Olga Ossani).
Figli Quattro figli con Scarfoglio, e una figlia – Eleonora – concepita con l’avvocato Giuseppe Natale e partorita a 48 anni.
Bianco «Per quanto me ne rammento, aveva la mania di vestirsi di bianco ed era sempre piena di patacche» (Vassallo-Gandolin).
Donne «Dai 13 ai 15 anni, la giovane indossa grembiulini di seta, scozzesi. Nei giorni dei ricevimenti apparisce e sparisce nel salone. Non balla se non quando si fanno quattro salti in famiglia. A 16 anni preferisce il bianco vestito rotondo senza strascico. Non dà mai la mano ai giovanotti. A 18 anni non chiama per nome gli uomini».
Nobel Nel ’26 doveva vincere il Nobel, ma il fascismo le faceva la guerra e fece assegnare il premio alla Deledda.
Ridere Risata celebre, che faceva alzare la testa a chiunque. «Signora, io non ho mai inteso ridere Balzac, ma doveva ridere come voi» (Anatole France).
Occhiali A 14 anni portava già gli occhiali.
Pizza Ripugnanza per la pizza.
Carriera A 19 anni è ausiliaria ai telegrafi di stato, con uno stipendio di 66 lire al mese. Tenta di arrotondare scrivendo, e a 24 anni la prendono come redattrice al “Capitan Fracassa” di Roma. Pubblica un romanzo (Cuore infermo) e fa parlare di sé. Scarfoglio la stronca, e lei lo fa innamorare (villeggiatura a Francavilla con D’Annunzio, il pittore Michetta, lo scultore Barella, il Tosti). Nozze il 28/2/1885. Abitazione in Roma, via Nazionale 114. Selvaggia gelosia per il marito, bell’uomo e notevole tombeur. Nell’’86 i due fondano un nuovo giornale (Corriere di Roma), ma l’impresa va male. Si trasferiscono dunque a Napoli e fanno nascere Il Mattino.
Napoli «Così, purtroppo, tutte le grandi idee dei grandi uomini, tutti i vasti progetti, a base di milioni, tutte le imprese colossali, che vogliono il risanamento igienico e morale di Napoli, bisogna dirlo, hanno fatto fiasco. E non vi è rimedio dunque? Non vi è altro da fare? Nulla, proprio di fronte a tante tristezze, a tanti disastri, a tanti pericoli sociali?» (la Serao nel 1884).
Scarfoglio Scarfoglio, che aveva piantato Matilde per la chanteuse Gabrielle Bessard, lasciò dopo un anno pure questa e se la ritrovò suicida sulla porta di casa.
Zitella «La vecchia zitella ha i suoi benefici. Può andare, venire, discorrere, scrivere, partire, ritornare. Può vestirsi come le pare, ricevere visite quando vuole e godere di una libertà d’azione che non hanno le signorine. Maritarsi è un bene. Ma è anche un male. Non maritarsi è un male. Ma è anche un bene».
Giorno Matilde, rimasta sola, se ne va dal Mattino e con la liquidazione di 75 mila lire (ottenuta dopo una causa) fonda Il Giorno di Napoli, quotidiano di quattro pagine.
Corno «Faccia di corno» (Matilde su di sé).
Cronista «Dal primo giorno che ho scritto, non ho mai voluto né saputo essere altro che una fedele e umile cronista della mia memoria».
Fine Morta d’infarto a 70 anni, sul tavolo da lavoro, nell’anno 1927.